Come ogni anno, alla Pro Loco di Ruvo del Monte spetta il compito di aprire e chiudere l’estate ruvese. E, come negli altri anni, si tratta di chiusura in bellezza, nell’accezione più ampia del termine. Infatti, anche stavolta la musica seria, impegnata, colta, l’ha fatta da padrona. Si è cominciato, nella prima settimana di agosto 2016, con la Master Class di arpa e violoncello, sotto la direzione del M° Antonio Cavallo e consorte, con esibizione finale nella storica chiesa di Sant’Anna. Dopo le feste patronali di San Rocco e San Donato, momento clou che ha richiamato migliaia di persone nel piccolo paese vulturino, si è passati al “Concerto della classe di pianoforte”, articolato in due esibizioni: sabato 27 agosto, nella stupenda Chiesa Madre di Ruvo del Monte, e domenica 28 agosto nel maestoso, castello di Lagopesole. I magnifici pezzi scelti e magistralmente eseguiti dai giovanissimi allievi della Master Class di pianoforte, sotto la supervisione del prof. Giuseppe Ciaramella, docente nei Conservatori di Potenza e Matera, sono stati i seguenti: 1) “Doctor Gradus ad Parnassum” di C. Debussy, e “Tarantella op. 100” di F. Bergmüller, eseguite da Anna Carone. 2) “Valzer op. 6 n.1” di F. Chopin, e “Sonatina (1° tempo)” di A. Khatchaturian, eseguiti dal giovane talento locale Antonio Gaeta. 3) “Inquietudine op. 100- La Styrienne op. 100” di F. Bergmüller, e “Impromptu Wiegenliedchen Phantasietanz” da “Album Blatter 0p. 124” di R. Schumann, suonate dal bravo Erasmo Villa. 4) “Notturno op. n.2- Valzer op. 64 n.2” di F. Chopin, e “All of me” di J.Schmidt, eseguiti dal dinamico Matteo Valvano. 5) “Sonata n. 366 in re minore- Sonata in la minore” di D. Scarlatti, e “Rapsodia op. 79 n.2” di J. Brahms, le cui note appassionate sono uscite dal pianoforte della giovanissima Francesca Grassano. 6) “Preludio op. 104/A n.2” di F. Mendelssohn, e “Sonata op. 31 n.2, Allegretto-3° tempo” di L. Van Beethoven, sono state suonate da Martina Tamburrino. 7) “Sonata op.10 n.3, Largo e Mesto- 2°tempo” di L. Van Beethoven e “Studio op.25 n.2-Studio op. 10 n.5” di F. Chopin, ad opera di Benedetta Iannuzziello, hanno chiuso la serata, non prima di un delizioso medley napoletano in ensemble. A questi virtuosi del nobile pianoforte, accompagnati dall’occhio vigile e dalle dita leste del grande prof. Ciaramella, hanno fatto seguito le protagoniste del bel canto, guidate dalla prof. ssa Mariangela Di Giamberardino, docente al Conservatorio de L’Aquila, e lei stessa soprano di chiara fama. Questo Concerto della classe di canto, seconda fase del progetto “Intrecci Musicali”, è andato in scena, è il caso di dire, rispettivamente, mercoledi 31 agosto, nella magnifica cornice della Chiesa Madre di Ruvo del Monte, e giovedi 1 settembre, gran finale nel grande, incantevole castello federiciano di Lagopesole, nel quale riecheggiano ancora le dolci note e tremano i vetri. In entrambe le ottime “location”, cinque bravissimi soprani dall’ugola d’oro si sono cimentati in due “round” con arie di opere note e meno note, non facendo affatto rimpiangere le loro colleghe più famose. Sicché, Cecilia Tano Grasso, in duetto con Francesca Curini ha cantato “Sull’aria? Che soave zeffiretto” da “Le nozze di Figaro” di W. A. Mozart. Cristiana Tabacco ha cantato “Dove sono i bei momenti”, sempre da “Le nozze di Figaro”. Il mezzosoprano Lisa Brandolini, subito dopo, ha cantato “Amour viens aider ma faiblesse” da “Sansone e Dalila” di C. Saint-Saens. Cecilia Taliano Grasso ha eseguito “Le violette” di A. Scarlatti. Francesca Curini, invece, ha emozionato il pubblico e il cronista con la celeberrima aria “O mio babbino caro” dal “Gianni Schicchi” di G. Puccini. Il mezzosoprano Serena Veccari, con la sua voce stentorea, possente e vellutata ha impressionato la platea, inusualmente nutrita, “recitando” con gorgheggi e vocalizzi il difficile “Re dell’abisso” da “Un ballo in maschera” di G. Verdi. Quasi senza soluzione di continuità, è quindi cominciata la seconda parte del grande concerto lirico, che ha visto Francesca Curini e Lisa Brandolini impegnate nella famosa “Barcarola”, tratta da “I racconti di Hoffmann” di Offenbach. Poi, da solista, Francesca Curini ha cantato “Vedrai carino” dal “Don Giovanni” di W. A. Mozart. La non conosciutissima e difficile “O mio Fernando”, da “La favorita” di G. Donizetti, è stata, invece, interpretata, nel vero senso della parola, da Serena Veccari, vera regina del palcoscenico. La brava e bella Cecilia Taliano Grasso ha cantato con passione “Batti batti o bel masetto”, dal “Don Giovanni” di W. A. Mozart. L’arcinota aria “Vissi d’arte”, dalla “Tosca” di G. Puccini, uno dei “cavalli di battaglia” dell’indimenticabile Maria Callas, è stata interpretata con grande trasporto emotivo dalla giovane Cristiana Tabacco. La maestosa, simpatica Lisa Brandolini, vero animale da palcoscenico, poi, ci ha fatto conoscere “Lascia ch’io pianga”, dal “Rinaldo” di J. F. Händel e, infine, il duo Tabacco- Veccari ha chiuso il Concerto della Classe di Canto lirico con “Fu la sorte dell’armi” dalla famosissima “Aida” di G. Verdi. Un gustosissimo fuori programma, assortito di alcune canzoni napoletane, ha suggellato la fine di una full immersion musicale che ha messo a dura prova questi bravissimi allievi, con prove lunghe ed estenuanti, per offrire ad un pubblico non tanto numeroso, ma molto esigente, performances perfette, corrispondenti all’altisonanza delle opere in repertorio. Unica “nota stonata” di questo secondo concerto vocale: l’assenza di artisti lucani. Infatti, tutte le cantanti liriche provenivano dall’Abruzzo e dal Lazio. E questo fatto ci deve far riflettere. Bisogna incentivare lo studio della musica lirica, perché la Lucania non può esprimere solo ed unicamente cantanti, seppure brave, di canzonette. Bisogna partire dalla Scuola. La Pro Loco di Ruvo del Monte, nella circostanza rappresentata da Piero Mira, Franco Fasano e Domenico Grieco, andando controcorrente, ci prova da anni, “esportando” il progetto “Intrecci musicali”. E’ questo il messaggio culturale giusto: che venga raccolto! Ma non solo dalle Pro Loco, come quella illuminata di Lagopesole, a cui va il ringraziamento corale, per l’ottima accoglienza della delegazione e del pubblico ruvese! Perché noi lucani non possiamo essere ultimi in … tutto! Intelligenti pauca.
prof. Domenico Calderone