POTENZA – I giovani, soprattutto delle regioni del Sud, sono “i nuovi poveri”. E’ la conclusione per tanti aspetti “sconvolgente” a cui perviene il Rapporto 2016 di Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale presentato ieri. Una conclusione che conferma come la Chiesa non è in grado di supplire alle carenze della politica, e come Chiesa e politica devono ritrovarsi e dare risposte in maniera concreta al dilagante disagio sociale che coinvolge in forma sempre più allarmanti le giovani generazioni.
L’IDENTIKIT DEI LUCANI A RISCHIO POVERTÀ E L’APPELLO DEL VESCOVO
Per il segretario regionale della DC-Libertas, Giuseppe Potenza, «con l’avvio sia pure ancora parziale dei tirocini formativi per il Reddito Minimo di Inserimento è sicuramente questa l’occasione di un approfondimento della situazione per raggiungere in maniera più efficace e mirata i soggetti sociali da raggiungere, senza tralasciare giovani capifamiglia che si trovano indietro nella graduatoria del Reddito Minimo e in tanti, addirittura, ne sono esclusi». «Dunque – continua Potenza – per la prima volta nel
Paese sono i giovani i più colpiti dalla povertà assoluta a causa della mancanza di opportunità lavorative. Tra i 4,6 milioni di poveri assoluti il 10,2% sono nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni. Si inverte perciò il vecchio modello di povertà italiano che vedeva gli anziani tra i più in difficoltà. Per la prima volta in Italia la povertà assoluta, che ha raggiunto i picchi più alti degli ultimi dieci anni, colpisce maggiormente giovani in cerca di lavoro e adulti rimasti senza impiego. E diminuisce con l’avanzare dell’età». Le situazioni più
Fonte: Il Quotidiano del Sud