A Bella ieri dalle 10,00 alle 16,00, i ragazzi della diocesi di Potenza hanno dato vita alla “Festa del Ciao”, che segna l’apertura delle attività dell’ACR per l’anno 2016/17. Il viceparroco Don Ovidio con il sindaco Michele Celentano ha accolto in Piazza Plebiscito gli oltre 200 ragazzi che da sono arrivati dalle parrocchie di Potenza, Avigliano e Abriola con i loro genitori. Con loro i ragazzi della parrocchia di Bella,i genitori e i loro catechisti. In piazza Plebiscito i ragazzi e i loro animatori sono stati accolti dal sorriso caldo di Sua Eccellenza il vescovo Monsignor Salvatore Ligorio che ha brevemente commentato dal vangelo di Matteo “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli”, invitando i ragazzi e i genitori a vivere Cristo nella gioia e nel servizio verso i poveri, i deboli, gli ammalati, gli anziani soli. Subito dopo animatori entusiasti ed instancabili hanno coinvolto i ragazzi, prima in piazza e poi all’oratorio parrocchiale in canti, balli, e soprattutto giochi di squadra. Nel salone dell’oratorio è stato poi presentato il tema di quest’anno “Circondati di gioia”. L’ambientazione accompagna i ragazzi nell’affascinante vita del CIRCO. In questo mondo troviamo i tratti caratteristici della Chiesa, comunità di persone che porta il suo spettacolo in giro per il mondo per seguire la propria missione: portare un sorriso a tutte le persone che incontreranno. Il gioco di parole dello slogan ci ricorda le insegne luminose e le locandine dei circhi che sono fatte da poche parole. Le parole CIRCO e GIOIA sono evidenziate: si vuole porre l’accento sull’identità di questo circo: la gioia, la beatitudine. E’ questo il modo in cui ci sentiamo chiamati da Dio, la nostra vocazione di cristiani. E’ seguito il pranzo a sacco. Tutti insieme i ragazzi hanno con sano appetito divorato i panini che avevano portato da casa e gustato le torte che le mamme dei ragazzi di Bella avevano preparato. I sorrisi dei grandi e dei piccoli sono stati conditi dagli odori invitanti del salame fatto in casa, delle frittate, dei formaggi. Subito dopo il toccante racconto di testimoni che hanno rivissuto con spettatori attenti il loto incontro con Gesù. E poi ancora momenti di preghiera e di riflessione intervallati da canti e giochi. Alle 16,00 la festa del Ciao ha avuto il suo culmine con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa della Madonna delle Grazie. L’ACR è una speciale esperienza di Chiesa che nasce, vive e cresce all’interno della comunità parrocchiale e che, attraverso originali iniziative di fraternità ed esperienze comunitarie , dona a ogni ragazzo la possibilità di incontrare personalmente il Signore Gesù. L’ACR è nata dall’Azione Cattolica nel 1969, per valorizzare il ruolo dei più piccoli nella Chiesa. Da allora moltissimi bambini e ragazzi hanno dato vita di giorno in giorno all’ACR, trovando nei suoi gruppi un ambiente adatto a favorire la crescita e l’amicizia con tanti coetanei. E in questa festa, dopo le iniziali comprensibili timidezze i ragazzi hanno dimenticato i cellulari e si sono lasciati andare all’incontro con l’altro.Il cammino dell’ACR vuole introdurre i ragazzi all’incontro personale con Gesù facendo esperienza viva e concreta della comunità cristiana. L’ACR guarda i ragazzi per ciò che sono oggi e non in funzione di quello che saranno domani, accompagnandoli a vivere in pienezza questa stagione della vita legata alla scoperta del mondo e alla crescita della persona. Dai 4 ai 14 anni, con percorsi adatti a ciascuna fascia di età, i bambini e i ragazzi si incontrano nelle numerose parrocchie italiane settimanalmente in gruppo dove vivono attività ricche e coinvolgenti.Dopo i saluti e gli abbracci e prima di rimettersi nei pullman e nelle macchine i ragazzi dell’ACR si sono dati appuntamento al Mese della Pace, che in Gennaio promuove un’iniziativa di solidarietà internazionale. E poi al Mese degli Incontri, Maggio, che permette di conoscere altri gruppi e realtà. E infine al Tempo Estate Eccezionale, dedicato ai campi scuola, uscite e numerosi momenti di gioco quotidiano organizzati dalle parrocchie.
Mario Coviello