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“Periz” gremito per la prima giornata del “Bella Basilicata Film Festival”. Domani ospite il regista Eronico

Domani 25 ottobre è in programma in mattinata presso la Sala Periz di Bella la seconda giornata della XIII edizione del Bella Basilicata Film Festival, la rassegna che orienta il proprio sguardo sul Sud e sui Sud del mondo. In primo piano ancora la sezione “Cinema e Scuola”. Alle ore 10 sarà proiettato “Nessuno mi troverà” (2015), documentario di 75 minuti realizzato dal regista Egidio Eronico (in foto). Un’opera coraggiosa che trae origine dalla controversa storia di eronicoEttore Majorana, scomparso a soli 31 anni il 26 marzo del 1938, fisico teorico che ha lasciato in eredità molti lavori scientifici e che ha lavorato a stretto contatto con Enrico Fermi. Eronico, attraverso testimonianze, ricerche, immagini d’archivio e documenti forniti dall’Istituto Luce prova a far luce sulla misteriosa scomparsa del fisico. Diviso in capitoli, affascina per la sua propensione a scandagliare questo mare di misteri che avvolge la figura di Majorana. Dopo la visione del film, ci sarà un intermezzo musicale a cura di Serena Matù. Poi il via al dibattito a più voci, aperto ad interventi di esperti e indirizzato agli studenti lucani. Presenti il regista Egidio Eronico e il produttore Andrea Stucovitz. Forniranno un valido contributo al dibattito il professore del Liceo Scientifico di Genzano di Lucania, Giuseppe Martino e il docente di Fisica dell’Unibas, Guido Masiello. Modera Margherita Sarli. L’ingresso nella Sala Periz è libero e gratuito. Intanto stamattina sala gremita per la proiezione del documentario “Missione” a firma di Pasquale Scimeca, incentrato sui 25 anni di lavoro che hanno accompagnato il progetto della “Missione di Speranza e carità” da parte dell’instancabile Fra Biagio. Un film girato a Palermo che pone i riflettori sui valori dell’accoglienza e della solidarietà. La missione parte sotto i portici della Stazione di Palermo, un luogo ideale spirituale, così come definito dal regista, dove si assistono dalle 1000 alle 1500 persone, a seconda dei periodi. Fratelli senza un orientamento religioso preciso (profughi, carcerati, clochard) che vivono da protagonisti un’esperienza di “vita”, lavorando campi incolti per produrre e sfamarsi. E l’avanzo dei beni prodotti, contrariamente alle logiche di mercato, non viene venduto, bensì donato ad altri bisognosi. Al dibattito in sala hanno partecipato oltre a Scimeca, il direttore di Tv 2000, Paolo Ruffini, il componente dell’associazione Onlus Sefora Cardone, Rino Cardone, i sindaci di Bella, Rapone e Muro Lucano, Michele Celentano, Felicetta Lorenzo e Gerardo Mariani e il presidente Anci Basilicata, Salvatore Adduce. Il film è stato co-prodotto da Tv 2000. A tal proposito Ruffini ha definito la missione di Fra Biagio una “pazzia”. “La rivoluzione di Biagio Conte – ha rilanciato Ruffini – sta nell’accettare questa “folle” sfida”.

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