Potenza, “nessun film porno, era sesso”: prosciolto l’agente del Corpo Forestale

POTENZA – Il «porno-forestale» non è più porno ma rischia lo stesso il processo. È stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini all’Assistente del Corpo del Corpo Forestale (ora passato nelle fila dei carabinieri) accusato di aver indebitamente utilizzato un congedo retribuito per gravi motivi familiari per recarsi all’estero e non per assistere il padre gravemente malato, ma dalla contestazione è scomparso quel filmetto «hard» che lo aveva inguaiato e la connessa contestazione di aver violato il divieto espresso di svolgere attività lavorativa in occasione di questi congedi. Una vicenda che nasce nel 2015 ma che viene «alla ribalta» solo negli ultimi mesi e in particolare nello scorso novembre quando l’Assistente venne sospeso dal servizio. Due anni fa, Causeway-Miami-Skyline-612x338tuttavia, il «forestale» fu beneficiario di un periodo di 268 giorni di congedo straordinario retribuito. Aveva spiegato di avere il padre gravemente malato e di dover assisterlo. Intento meritorio, ma qualche mese fa un suo conoscente lo aveva riconosciuto in un video porno con una nota attrice del settore girato in Florida. Il «passaparola» via smartphone del filmato era giunto fino ai superiori con il dubbio che quel filmato all’estero fosse stato svolto nel periodo di congedo straordinario. E la conferma si è avuta dalla esibizione del passaporto con le date dei visti che hanno mostrato come, assistendo il padre malato, l’uomo si era recato per una ventina di giorni in Florida e una settimana in Montenegro. Inoltre gli accertamenti curati stesso dal Corpo guidato dal colonnello Angelo Vita hanno consentito di appurare che in altri giorni si sarebbe recato fuori regione, senza effettuare le previste comunicazioni. Viaggi «innegabili», non così l’attività da pornostar. Perché l’assistente ammise sì di aver avuto un rapporto intimo con due donne in una piscina della località statunitense, ma lo spiegò come un’avventura, dicendo di non sapere che sarebbe stato ripreso, diffuso e commercializzato, di non aver mai firmato né contratti né liberatorie, men che meno ricevuto compensi, e di aver presentato denuncia per violazione della privacy. Una ricostruzione opposta a quella dell’accusa che nello scorso ottobre spiegava che «le circostanze di tempo e di luogo, gli impegni economici sostenuti dall’indagato, il profilo professionale dell’attrice protagonista, la pubblicazione e pubblicizzazione online, fanno evidentemente ritenere che l’attività sia stata regolarmente retribuita». Una ipotesi che, evidentemente non ha retto di fronte alle obiezioni del tutore dell’ordine e del suo avvocato, lasciando tuttavia sul campo l’ipotesi di truffa, oggetto dell’avviso di conclusione indagini a firma del Pm Antonio Natale. Il «forestale», tuttavia, potrà riprendere servizio visto che il Gip Maria Rosa Verrastro, anche considerato l’avvio del procedimento verso l’udienza preliminare, ha disposto la cessazione della sospensione dal servizio.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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