Muro Lucano, indagini dei Carabinieri sull’accoglienza degli immigrati: 14 indagati, divieto di dimora per Sindaco, due assessori e un consigliere

Divieto di dimora per Gerardo Mariani (sindaco di Muro Lucano), Pietro Farenga (assessore all’agricoltura), Giuseppe Savanstano (assessore al Bilancio) e Vincenzo Caputi (consigliere comunale), divieto di eservizio dell’attività imprenditoriale e di uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per Gabriella Errico (cooperativa “Un Sorriso”): queste le misure adottate dal 20140212_potenza_gayGiudice per le Indagini Preliminari di Potenza nell’ambito di una indagine che riguarda l’accoglienza degli stranieri richiedenti asilo. A darne notizia il Procuratore di Potenza Luigi Gay (nella foto) e il Pubblico Ministero Veronica Calcagno, in una conferenza stampa tenutasi presso la Procura del capoluogo lucano. L’accusa nei loro confronti è quella di “truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, di falso e del delitto di turbata libertà di scelta del contraente “. Ma in totale gli indagati sono quattordici, quindi altri nove oltre a loro. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Potenza, condotte dal Nucleo Radiomobile dei Carabinieri di Melfi e dai militari della stazione di Muro Lucano. Sono iniziate due anni fa, nel marzo del 2015. Dalle indagini sono emerse delle irregolarità circa l’affidamento diretto del servizio di accoglienza e -come sottolineato nella conferenza stampa- senza alcuna gara perl’affidamento diretto del servizio. Inoltre il Comune ottenne dal Ministero ad aprire il centro Sprar e a chiedere e reperire i fondi. Sempre secondo le indagini, all’interno della cooperativa sarebbero state impiegate “persone legate all’amministrazione da rapporti personali e di partito”. In alcuni casi, mentre venivano richieste figure specializzate, risultavano operare persone senza le capacità richieste. L’accusa riguarda anche il falso ideologico: nella domanda di contributo è stato riportato il nominativo di un responsabile del progetto che, a seguito di indagini, risulta del tutto estraneo. Oltre all’autorizzazione, i fondi percepiti ammontano a poco più di seicentomila euro per il biennio 2014-2015. 

redazione

 

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