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Ambulanti, in provincia di Potenza sono quasi 600. L’allarme di Anva e Confesercenti

Sono 589 le imprese di commercio al dettaglio ambulante registrate alla Camera di Commercio di Potenza al 31 dicembre scorso con un decremento dell’11% rispetto al 2012; secondo un trend registrato da Unioncamere anche in Basilicata si registra un boom di ambulanti extracomunitari per la stragrande maggioranza abusivi.  A riferirlo è l’Anva – Associazione Nazionale Venditori Ambulanti Confesercenti. Secondo i dati  del Registro delle Imprese, nel Paese “tra il 2012 e il 2016 la crescita dell’imprenditoria straniera (+ 24 mila imprese) è stata determinante per il bilancio del commercio ambulante che si è chiuso con un saldo positivo di 15.000 unità (+8,3%), portando a quasi 195mila il numero complessivo delle imprese del settore. Positivo, ma meno significativo in termini assoluti, il contributo delle imprese di giovani under 35. I giovani in più, sbarcati nei mercatini negli ultimi quattro anni, sono stati circa 1.800 (+5,3% la crescita della componente
under 35 nel periodo), mentre sostanzialmente fermo è risultato il bilancio delle imprenditrici (+0,2% nei cinque anni)”. Per Prospero Cassino, presidente Confesercenti, il dinamismo imprenditoriale è sempre un fatto positivo; il boom di imprese a conduzione straniera nel commercio ambulante, però, è davvero impressionante e solleva qualche dubbio. Il nostro sospetto è che dietro il formidabile aumento delle imprese registrate si celino fenomeni di irregolarità ed abusivismo. Fenomeni che andrebbero indagati a fondo dalle Autorità. Ai consumatori lucani – è scritto nella nota – i “mercatini” piacciono sempre di più, anche per gli effetti della crisi e della necessità di risparmiare, soprattutto perchè, grazie a un commercio di prossimità, possono acquistare prodotti tessili, abbigliamento e calzature, ma anche prodotti per la casa, fiori e piante, piccoli elettrodomestici o materiale elettrico, a prezzi inferiori a quelli dei negozi. E magari togliersi qualche “sfizio” senza spese folli comprando bigiotteria o profumi e cosmetici. Nelle festività di Pasqua e ancor più in quelle natalizie il fenomeno è in crescita. Ma – aggiunge Cassino – troppe bancarelle con le uova di Pasqua, o altri prodotti tipici pasquali e giocattoli per i bambini sono gestite da cittadini extracomunitari che operano nella piena illegalità sia perché non hanno alcuna licenza che perché vendono prodotti di provenienza estera che non rispondono a normative di sicurezza alimentare e di altro. Il sospetto è che i cittadini che vengono da Paesi non UE, molto spesso, siano intrappolati e sfruttati da reti e organizzazioni malavitose nostrane che ne gestiscono l’entrata in Italia: dal permesso di soggiorno – spesso per lavoro autonomo, ottenuto proprio fingendo un lavoro come operatore ambulante –  all’avvio di attività commerciali nella piena illegalità”. I casi più significativi denunciati da tempo dalla Confesercenti nel capoluogo di regione dove la situazione è sempre più inaccettabile per la presenza di ambulanti abusivi in più aree urbane da Via Del Gallitello a Viale Del Basento, che da sole rappresentano un quinto del potenziale commerciale lucano. Sono attività gestite da campani, pugliesi ed immigrati che vendono di tutto, persino elettrodomestici. “E’ il settore dei tessuti e articoli di abbigliamento – continua la nota – il protagonista tra le bancarelle. A questo settore, a fine dicembre dello scorso anno, facevano il 27% del totale, cresciute del 6,6%  negli ultimi quattro anni.  Con riferimento alle sole imprese individuali, la nazionalità in maggiore espansione negli ultimi quattro anni è il Bangladesh (6.659 ambulanti in più e 15.213 imprese in totale) che, insieme al Senegal (+2.257), condivide il secondo posto per rappresentatività nel commercio ambulante (entrambi con il 15% sul totale). Ma la leadership delle bancarelle resta tuttavia saldamente in mano ai marocchini con 40.189 ambulanti (il 39% del totale del comparto), anch’essi cresciuti in modo significativo nel periodo esaminato (+14%). L’Anva-Confesercenti rilancia pertanto il progetto del mercato di vicinato: qualità, accoglienza, luogo di incontro e opportunità di acquisto, basta degrado, basta abusivi.

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