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In Basilicata nei primi quattro mesi del 2017 autorizzate 1 milione e 131 mila ore di cassa integrazione

Sono state complessivamente 1 milione 131mila circa le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate in Basilicata nel primo quadrimestre 2017. A riferirlo è il quarto Rapporto della Uil sulla cig precisando che le ore di cig ordinaria ammontano a 438 mila circa (più 75,4% rispetto al primo quadrimestre 2016), le ore di cig straordinaria sono state 421mila circa (-52,2% rispetto ai primi quattro mesi dello scorso anno) e le ore di cig in deroga 272mila (più 187,5%). I lavoratori che hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali, relativamente al primo quadrimestre dell’anno, sono stati 1.663 (139 unità in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Va sempre considerato – sottolinea la nota della Uil lucana – che dai “numeri”, che mensilmente diffonde l’Inps, restano ancora totalmente assenti i dati relativi al FIS (Fondo di integrazione salariale) che dovrebbe proteggere i lavoratori di imprese, prevalentemente piccole e piccolissime, che non sono tutelati da altri strumenti. In controtendenza, rispetto alla flessione di cassa integrazione, la crescita delle domande di Naspi che deve spingerci, essendo questo uno strumento che protegge chi il lavoro lo ha perso, a fare una riflessione sul tema se il venir meno di alcuni istituti di politica passiva (indennità di mobilità) e le restrizioni su altri (cassa integrazione), apportate dalla riforma del lavoro, concorrano, insieme alla insufficiente crescita, a tale aumento. Inoltre, dai dati riferiti al precariato, di fonte Inps e su come le imprese assumono o, purtroppo, licenziano – commenta il segretario regionale Uil Carmine Vaccaro – si possono trarre quattro  considerazioni  sull’andamento nel primo scorcio dell’anno: il mercato del lavoro segnala una vivacità (aumento delle attivazioni); questa vivacità è, però,  bilanciata da una conferma della prudenza  delle imprese che optano, maggiormente,  per il  lavoro a termine; la graduale risalita dell’apprendistato va sottolineato sia per il valore di questo strumento  di ingresso formativo al lavoro ma anche perché, evidentemente, il tema degli incentivi, selezionati e mirati, è ancora attuale; la leggera crescita dei licenziamenti  disciplinari, sia nelle piccole che nelle medio grandi imprese deve portare ad una riflessione seria se l’attuale sistema di regolazione risponda al tema del giusto equilibrio tra i doveri ed i diritti delle persone al fine di evitare abusi e dare serenità ai lavoratori ed alle imprese. Sullo sfondo rimane il tema madre: più crescita economica per favorire più lavoro di qualità. Per queste ragioni, a parere della Uil, monitorare e valutare gli effetti delle riforme è necessario per comprendere “se” e “dove” intervenire per prevenire impatti negativi sul mercato del lavoro. Fino a considerare se e come rivedere le norme sulla cassa integrazione in senso meno restrittivo per evitare di veder crescere il numero dei disoccupati. Ma è ancor più necessario il lancio delle politiche attive del lavoro in un rinnovato spirito di leale cooperazione istituzionale che assegni un ruolo strategico sia alle amministrazioni centrali sia alle amministrazioni regionali. Vaccaro aggiunge: valuteremo con attenzione i contenuti del piano annuale straordinario degli interventi 2017 della Lab (agenzia regionale per il lavoro e le transazioni nella vita attiva), nello specifico delle cinque aree (l’orientamento, la formazione, la formazione continua, l’istruzione e la formazione e il lavoro), con una dotazione di 14 milioni di euro, e quindi le azioni messe in campo  riguardanti la valutazione del potenziale e il sostegno degli studenti nei diversi cicli di studio; l’esplorazione delle opportunità  finalizzata all’acquisizione di conoscenze e  informazioni sugli indirizzi di studio delle scuole superiori, sui percorsi universitari, sulle professioni, sul mondo del lavoro delle imprese e delle start up; la conoscenza e l’acquisizione di esperienze  nell’ambito del mondo del lavoro attraverso  la simulazione in situazione svolta mediante tirocini di orientamento curriculari ed extracurriculari; il  passaggio delle persone dalla formazione al lavoro e dalla disoccupazione al lavoro, attraverso il bilancio di competenze e la progettualità dei percorsi formativi, professionali e di lavoro. Non v’è dubbio, infatti, che la gestione sinergica di tali servizi riveste un’importanza fondamentale, ma è anche necessario rafforzare i servizi per l’impiego pubblici che devono avere la centralità necessaria.

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