Il 7 luglio ricorre il 6° anniversario della morte di Angelo Calderone, in arte Engel von Bergeiche, il poeta-scrittore originario di Ruvo del Monte, morto a Bologna prematuramente nel 2011. Costretto giovanissimo ad emigrare dalla “terra del pauperismo” verso l’estero, approdò dapprima in Svizzera e successivamente in Germania, nel Land denominato Nord-Rhein Westafalen, ai
<< Quanta tristezza,/ madre cara,/vederti a letto, /senza che per te nulla potessi fare./ Tu,/che rassegnata al destino non eri,/cercavi,/in tutti i modi/di prevalere./Quanta tristezza,/madre cara,/per me che ti stavo accanto,/saper ciò che t’aspettava,/e che solo un miracolo,/da parte del tuo santo preferito,/avrebbe potuto volgere a tuo favore la partita./Io che,/rassegnato dal verdetto del dottore,/di nascosto,/versavo lacrime,/e mi si stringeva il cuore./Quanta tristezza,/madre cara,/quando all’improvviso,/dopo alcuni giorni di sofferenze e immani dolori,/cessasti di vivere senza profferir parola./Chiudesti gli occhi, intraprendendo un viaggio senza ritorno,/ma senza accomiatarti,/quasi a dire che un giorno,/vicino,/o lontano che sia,/tutti insieme dovremo ritrovarci./Io non piansi per avermi lasciato,/poiché i miei occhi erano asciutti,/a causa delle lacrime da me prima versate./Perciò,/madre cara,/mi consola una cosa soltanto:/ che per aiutarti,/per salvarti la vita,/abbia fatto tutto quanto.>>
Dell’anno successivo, 1989, è, invece, l’esordio nella narrativa, con la raccolta di racconti intitolata “L’arrivo”, pubblicata per i tipi di “Fruska Edizioni, Arezzo”. Si tratta di racconti per ragazzi, scritti con moduli espressivi oscillanti tra il fatico e il conativo, la cui morale fa bene anche agli adulti. Anche in questo caso il successo fu immediato. Il libro, infatti, dove gli animali e gli alberi sono considerate delle entità con una loro anima e ricchi di sentimenti, venne venduto in poco tempo, in qualche migliaio di copie, e vinse anche alcuni premi letterari, da nord a sud della penisola. Dopo questa breve incursione nella narrativa, Engel von Eiche ritorna alla poesia, pubblicando “Sperando fra sogno e realtà”( Book edizioni, Bologna, 1991); “Riflessioni” (Cultura Duemila Editrice, 1994); “Tanto per dir qualcosa …” (Casa Editrice Menna, Avellino, 2002). Anche questi volumi vengono bene accolti dal pubblico e dalla critica: tiratura subito esaurita e piazzamento nei primi posti nei premi letterari. Negli ultimi due lustri della sua vita, sotto il “nuovo” pseudonimo di Engel von Bergeiche, le poesie di Angelo Calderone hanno assunto un carattere antologico, entrando di diritto in raccolte di AA.VV per le scuole. Digitando: “Mio caro Bradano” su You Tube, è possibile, eccezionalmente, ascoltare in voce, declamate dal famoso attore Fabio Pappacena, alcune di queste poesie. A lui è dedicato un premio letterario nazionale, fondato da sua figlia Rosa, che si svolge nella prima decade di agosto, a Ruvo del Monte, suo paese di nascita, dove egli riposa.
Prof. Domenico Calderone