Servono come minimo 100mila euro al mese. Solo per pagare gli stipendi ai trenta dipendenti del Comune, solo per fare in modo che le retribuzioni mensili non saltino. Poi, ci sono le bollette, le spese fisse. Il crac di Muro lucano potrebbe diventare un baratro senza fondo, capace di abbattersi non solo sulla cittadinanza con l’aumento al massimo delle tariffe per i servizi, ma anche sui dipendenti comunali. Le casse comunali sono vuote, tanto vuote da non avere neanche la possibilità di pagare gli stipendi. Il grido d’allarme è arrivato dal Commissario prefettizio che ha dichiarato il dissesto dopo essere stato chiamato a guidare il Comune dopo le dimissioni della maggioranza consiliare. Così per provare a cercare una soluzione i vertici della Prefettura hanno convocato i vertici regionali. Una riunione riservata, svoltasi alla fine della scorsa settimana, durante la quale sono state valutate le strade percorribili per evitare che gli impiegati comunali del paese del Marmo Platano rimangano senza la mensilità di agosto e senza quelle dei mesi successivi. Per il momento, dunque, 100mila euro. Per il futuro una somma tutta da quantificare. La soluzione ipotizzata? Quella di eventuali crediti. Sì, crediti che il Comune di Muro Lucano potrebbe vantare proprio dalla Regione. Per valutare se effettivamente di crediti ve ne siano, la riunione è stata aggiornata a metà settimana, ma si tratta ovviamente di una ipotesi tutta da valutare (nonostante sia auspicata dai più). Perché, in caso contrario, la soluzione potrebbe essere molto più complessa ed articolata. Anche se la Regione dovesse valutare un contributo economico ad hoc come fatto con Potenza, infatti, esso non potrebbe certo arrivare in tempi brevi. Al contrario, si dovrebbe attendere la legge di bilancio prevista per dicembre. E nel frattempo? Quale sarebbe il destino dei trenta dipendenti del Comune lucano? Le conseguenze di questo spiegano l’accelerazione che in questi giorni d’agosto Prefettura e Regione stanno cercando di imprimere alla vicenda. Nella speranza, innanzitutto, di poter trovare tra le pieghe del bilancio regionale qualche capitolo di spesa che possa, in qualche modo richiamare, ad eventuali crediti maturati dall’amministrazione comunale di Muro nei riguardi dell’ente regionale. Intanto, in attesa della verifica tra gli atti regionali nel paese del Marmo Platano la preoccupazione cresce. Ed allo stesso modo crescono anche i timori della comunità che in attesa delle elezioni amministrative fissate per la primavera inoltrata del 2018 dovrà già iniziare a fare i conti con un aumento notevole delle tariffe comunali. Strada inevitabile per le amministrazioni che hanno dichiarato il dissesto di bilancio e che devono ripianare i conti.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno