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Picerno 1799, interviene il Circolo “Il Picchio”: “Siamo stati estromessi”

A Picerno da qualche anno a questa parte si svolge una manifestazione nel ricordo dei moti rivoluzionari del 1799. Fin dal principio tale evento (sarebbe dovuto essere uno dei tanti…) è stato proposto dagli amministratori locali in un’ottica di coinvolgimento delle associazioni presenti sul territorio. Nell’edizione di quest’anno ci sono stati degli stravolgimenti, che in particolare hanno interessato appunto le associazioni picernesi, o meglio una parte di esse. Negli anni addietro era compito di queste l’organizzazione e la gestione degli stand enogastronomici, già nel 2016 a causa della pochezza nel livello organizzativo alcune delle suddette associazioni avevano negato la partecipazione e non pochi sono stati i problemi durante lo svolgimento dell’evento. Nelle due sere programmate per quest’anno è stata evidente più che mai la volontà dell’amministrazione comunale di Picerno di tener fuori qualcuno. Meno di 5 le associazioni che hanno partecipato su un totale di circa 20, rilegate in un simbolico info point ad informare chissà chi di chissà cosa. Inoltre i “promotori” hanno ben pensato di non voler coinvolgere “Il Circolo Il Picchio” uno dei gruppi più attivi sul territorio che durante quest’estate ha dimostrato discrete, se non eccellenti, competenze organizzative, rendendo il paese vivo per 3 mesi interi, con 12 manifestazioni ludico-sportive e coinvolgendo attivamente buona parte della popolazione. Per chi ha partecipato alle edizioni dello scorso triennio del “1799” avrà potuto osservare quanto impegno e serietà questi giovani ci mettevano al fine di una buona riuscita dell’iniziativa. Erano i ragazzi del vino, con una media di 7 stand si occupavano della somministrazione delle bevande, ma non solo. Infatti in tre anni non sono mancati i consueti imprevisti che in ogni evento che si rispetti non possono mancare, ma la disponibilità dei giovani ha permesso non poche risoluzioni rapide, nel silenzioso lavoro a testa bassa ancora e sempre nell’ottica del perfetto svolgimento dell’evento. Tuttavia in questo 2017 non si è tenuto conto più di quei “ragazzi” che ben volentieri avrebbero partecipato e cercato di dare un loro valore aggiunto. Evidentemente gli amministratori picernesi in veste di organizzatori non vedono più di buon occhio quelli che erano ragazzini e che nell’estate del 2017 sono stati gli unici insieme ad altre poche iniziative ad animare un paese, quello di Picerno, sovrastato da un’aura di apatia, un paese che va sempre più verso lo spopolamento. Con rammarico gli associati prendono atto di questa volontà politica di estromissione, ma già altri episodi sarebbero dovuti fungere da campanello d’allarme, come la mancata concessione della struttura ecosostenibile nei pressi dell’area pic-nic del “Piano della Nevena” nei giorni 14 e 15 agosto. Anche allora l’associazione avrebbe voluto organizzare alcune iniziative ludiche di carattere rurale per incoraggiare un legame al territorio. Ci si accorge quanto facile sia armarsi di buoni propositi e vantarsi di essere i prosecutori di una rivoluzione, portatori dei principi democratici e di partecipazione, ma di fatto l’unico interesse è quello di tirar l’acqua sempre, comunque e solamente al proprio mulino. Esempio è stato anche il bassissimo tenore culturale del “1799” appena terminato, ove si è preferito alzare i pugni chiusi in piazza Plebiscito ed intitolare opere pubbliche ad estremisti di sinistra invece di relazionare seriamente sugli accaduti della rivoluzione. Le due serate di quest’anno altro non sono state che un’anacronistica e compianta festicciola di “compagnelli” per animare vecchi ardori in vista della festa del PD dei due giorni successivi. Sarà sbagliata la lettura del presente o della storia?

Circolo “Il Picchio” – Picerno

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