Rispetto e condivisione. Gol e risate. E no alla violenza. Può starci ogni tanto che capiti qualche episodio fuori le righe, ma non da sfociare in violenza. Lo sanno bene i ragazzi di Balvano, che quest’anno hanno preso per mano il calcio in paese e lo hanno fatto rinascere dalle macerie. Affiancati da alcuni “veterani”, una squadra di giovani difende in campo e fuori i colori balvanesi. Certo, sono capitati anche episodi spiacevoli, come una partita contro il Lavello o una aggressione verbale contro l’Irsina (con partita da ripetere). Ma la violenza è ben altro. Dagli errori s’impara, e i ragazzi di Balvano a testa alta provano a non farne. Un esempio lampante è l’ospitalità, il terzo tempo. Come capitato contro l’Invicta Burgentia nell’ultima partita casalinga giocata a Balvano. La squadra di Brienza ha perso 4-1. Ma al triplice fischio tutti insieme, a stuzzicare (e anche bere..) qualcosa. Il bello del calcio è proprio questo. Così com’è bella la storia di questi ragazzi. Il 16 ottobre dell’anno scorso a Balvano è stato inaugurato il campo sportivo in erba sintetica, intitolato al compianto Ferdinando Pacella. 41enne scomparso a causa di una malattia nel 2001, si occupava di tutte le faccende che riguardano il campo, con grande amore. Tracciava le linee del vecchio campo in terra battuta, puliva gli spogliatoi, seguiva la squadra in casa e nelle trasferte, si occupava dei ragazzi. Un punto di riferimento per lo sport locale. Ed è da lui che si è ripartiti. Si gioca sul campo che porta il suo nome, il presidente è il figlio, Alessio, 24 anni. Non c’è bisogno di allenatori esperti, a dirigere in campo i ragazzi, e negli allenamenti, c’è “uno di loro”, Gianvito Leone, che con l’aiuto di tutti sta curando la parte tecnica. Si riparte da loro, dai giovani. Per giocare, pensare al futuro, gioire e brindare. Nel segno del rispetto degli avversari e dei valori sani che il calcio deve insegnare. Valori come il rispetto e l’educazione.
Claudio Buono