Le prossime elezioni politiche daranno la possibilità a tutti i lucani di esprimere un giudizio sui risultati raggiunti dai partiti e dagli esponenti politici professionisti che da anni rappresentano la Basilicata nelle istituzioni. Purtroppo, tutti gli indicatori dicono che tali risultati sono raccapriccianti. Si tratta, di dati ufficiali molto precisi, non di nostre valutazioni. Li elenchiamo qui di seguito: una famiglia di lucani su quattro è in uno stato di povertà. Circa il 35% dei giovani è disoccupato. La Basilicata è penultima in Italia rispetto al reddito pro capite. Circa 40 mila lucani, specialmente giovani, sono andati via negli ultimi 15 anni. La qualità e la tutela dell’ambiente, dell’acqua e dell’aria di vaste aree della regione sono in piena emergenza a causa delle estrazioni petrolifere, dell’Itrec di Rotondella, di Tecnoparco in Valbasento, del termodistruttore Fenice di Melfi, della centrale Enel del Mercure nel Pollino, dei cementifici di Matera e Barile, di vari siti inquinati mai bonificati come la ex Liquichimica di Tito, oltre che di tante altre micro emergenze abbandonate a se stesse. Ma la cosa più grave è che, oltre a tutto questo, all’orizzonte della Basilicata, gestita dall’attuale classe politica, c’è un vuoto totale. Non c’è una visione, non c’è un disegno, un progetto, non c’è neanche un settore, uno solo, che possa darci una speranza, una prospettiva o possibilità per il futuro. La Basilicata è moribonda, spenta, triste e nel panorama nazionale non si caratterizza su nulla di positivo. Tutto è basato sull’improvvisazione, sull’amministrazione dell’ordinario, su promesse e proclami propagandistici della politica che asfissia e tiene in ostaggio le tante e straordinarie energie presenti. Quindi, se non mandiamo subito a casa i responsabili di questo scempio, la Basilicata è segnata e non sarà più possibile salvarla. Ogni mese che passa potrebbe essere troppo tardi. C’è poco tempo. Il M5S è pronto a scendere in campo con il suo programma e con le persone libere, preparate e oneste che vogliono impegnarsi per il bene comune e non per gli interessi individuali. Il M5S vuole cambiare l’Italia e la Basilicata lavorando insieme a tutti i cittadini, a tutte le categorie sociali, economiche e culturali. I professionisti della politica lucana hanno già fatto troppi danni e vanno mandati subito a casa. E non c’è nessuna differenza tra maggioranza e opposizione. Si tratta comunque di “capi e capetti” di Pd, centrosinistra, Forza Italia, centrodestra, centristi e cambia casacche lucani. Gli stessi che ora, senza nessuna vergogna, si stanno preparando per riproporsi agli elettori della Basilicata come se niente fosse mai accaduto. Non va dimenticato che c’è chi lo ha fatto nei palazzi della Regione e c’è chi lo ha fatto da Roma. C’è chi è stato a braccetto con i governi Berlusconi e ha fatto finta opposizione e c’è chi ha diretto tutto e orchestrato per venti anni le peggiori operazioni clientelari e lobbistiche della storia lucana e ora sta tentando di ricostruirsi la verginità, attraverso tattiche trasformistiche basate solo sulla gestione del consenso e dell’elettorato. C’è chi si è arricchito e ha messo in campo le sue potenzialità per vendere voti al miglior offerente. Ma ora, dopo aver estorto poltrone e prestigio, ha alzato il prezzo perché non è ancora soddisfatto e vuole di più, molto di più. Insomma, ce n’è per tutti. E quanto abbiamo scritto, è basato su fatti reali, maledetti fatti, su un sistema marcio e diffuso che ha segnato la storia della Basilicata, nonché la dignità di migliaia di famiglie e di giovani che sono stati costretti ad andare via o a piegare la testa. La nostra stupenda, piccola ma rigogliosa regione l’hanno messa in ginocchio. L’hanno ferita e martoriata. Un territorio che potrebbe ambire ad essere uno dei luoghi più belli e invidiati d’Italia e d’Europa, è stato devastato da questi signori che, pur di tutelare le proprie carriere e le proprie ambizioni, lo hanno saccheggiato e svenduto per meri interessi affaristici e di potere.
comunicato stampa
Piernicola Pedicini