Il pomeriggio è piovoso e freddo a Tito il 29 dicembre 2017. Luisa Salvia, presidente dell’Associazione “Donne 99” alle 16,30 mi accoglie all’ingresso della “Casa di Babbo Natale”. Ed io ritorno bambino, pronto alla meraviglia. Un ampio salone, una festa di colori, e tanti capolavori su tavoli addobbati a festa. Presepi nei tronchi di alberi, dentro un televisore, uno fatto con i biscotti e perfino uno di Luisa La Torre ideato con calze di nylon. E ancora alberi di natale, cuori, campanellini, stelle, che dondolano alle pareti e dal soffitto. Anche questi di carta, stoffa, plastica riciclata. Scatto foto all’impazzata con il mio cellulare per gustare a casa con calma questi momenti. E Luisa, seduta dietro il grande tavolo di Babbo Natale, accanto al fuoco scoppiettante del camino con tante calze della Befana, mi racconta che dal mese di novembre, con le sue amiche dell’associazione, ha avuto dal sindaco Graziano Scavone e dall’assessore Fabio Laurino la possibilità di ridare vita a questo luogo, nato come asilo nido e da tempo non utilizzato. La Salvia ha chiesto e ottenuto la collaborazione delle associazioni locali Ricrea, Sotto il castello, Volontari scuola, Memoria e da Save the Children. Insieme hanno offerto di pomeriggio ai bambini e alle loro mamme i laboratori “Quadri che ci parlano, La calza della Befana, Addobbiamo l’albero, e letture animate, giochi, proiezione di film, tombolate. L’appuntamento nella casa di Babbo Natale è stato dato anche alle classi della scuola elementare che hanno potuto di mattina chiedere direttamente a Babbo Natale i loro regali. Dopo la visita andiamo di corsa nella biblioteca comunale per la tombolata che l’Associazione “Donne 99” ha organizzato pro Unicef. Grandi sorrisi e abbracci affettuosi dalle socie, profumate ed eleganti. Le conosco da quasi vent’anni e ho avuto il privilegio di accompagnarLe nel loro cammino di crescita fatto di libri, concorsi di poesia, seminari, laboratori, viaggi e incontri culturali, serate di musica e cinema che hanno fatto dell’Associazione “Donne 99” un faro di cultura e animazione di Tito e dell’intera Basilicata. Con me ho portato le pigotte, le bambole di pezza dell’Unicef che, adottate a 20 euro, salvano con medicine e cibo la vita ogni anno a milioni di bambini. Le pigotte sono adagiate in cesti impreziositi da nastri e tulle e con loro quella che Luisa Salvia aveva messo nella casa di Babbo Natale e che sarà uno dei premi della tombola che sta per cominciare. Come presidente del Comitato provinciale Unicef di Potenza ringrazio commosso le socie che hanno voluto contribuire alla raccolta fondi che aiuta le spose bambine e i bambini soldato, i piccoli di Aleppo che cantano “I nostri cuori battono ancora. Vogliamo indietro la nostra infanzia che sei anni di guerra ci hanno rubato”. La tombolata pro Unicef si replica il 5 gennaio e credo proprio che non ci sia modo migliore per iniziare il 2018 che auguro di pace, serenità, salute e soddisfazioni per tutti noi e per i bambini di tutto il mondo.
Mario Coviello