Il Comitato provinciale UNICEF di Potenza ha dato il via al Progetto UNICEF per la “Inclusione sociale dei migranti” con il primo incontro tra quelli che saranno i principali protagonisti del docu-video che il Comitato ha deciso di realizzare: i ragazzi del centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati dell’ARCI di Rionero e alcuni alunni del Liceo scientifico “P. Pasolini” e del Liceo classico “Quinto O. Flacco” di Potenza, grazie alla collaborazione rispettivamente della Prof.ssa Comodo e della Prof.ssa Gerardi. Sabato 7 aprile presso la sede regionale UNICEF di Potenza i primi ad arrivare sono gli alunni dei due licei, impazienti di conoscere i coetanei provenienti da una parte del mondo a loro sconosciuta. L’attesa dura poco. Il pulmino del Centro ARCI di Rionero è appena arrivato colmo dei sorrisi dei ragazzi. Ad accoglierli c’ero io, Russo Giuseppe, volontario del servizio civile, che — dopo gli onori di casa — invito tutti nell’aula laboratorio della sede ed inizio l’incontro con alcuni giochi ideati per favorire la conoscenza reciproca tra persone che si incontrano per la prima volta. Dopo aver fatto cambiare i ragazzi di posto così da essere divisi in modo omogeneo, concedo ad ogni coppia formata 20 secondi per osservarsi in modo attento. Allo scadere del tempo, di spalle l’uno all’altro, a turno ognuno elencava quanti più particolari ricordava del compagno. Con un secondo gioco, si è scesi un po’ più in profondità nella conoscenza. Le stesse coppie formate per il gioco precedente hanno avuto 5 minuti per raccontarsi quante più cose possibili della propria persona. Allo scadere del tempo ogni ragazzo presentava il compagno come se fosse lui in prima persona a parlare. Finito il momento di presentazione e conoscenza, il clima in aula era ormai gioviale ed amichevole. I ragazzi si sentivano liberi di prendere la parola, scambiare qualche battuta o avanzare qualche domanda. Quasi mi è dispiaciuto riportare il focus dell’attenzione sul compito. Con l’aiuto di alcuni video estratti dal documentario “HUMANS”, ho spiegato ai ragazzi — nonché futuri attori protagonisti del docu-video — la mia idea progettuale condivisa con Mario Coviello, presidente provinciale UNICEF di Potenza e Annamaria Giambrocono, operatrice locale del Progetto (OLP). Francesca, Mady, Giulia, Mamadou, Ibrahim, Simone, Moussa, Daouda, Angela, Vincenzo, Demba, Bali, Angelo, Omar, Federica, Aurora, Famakan, Viviana, Makan, Chiara, sono tutti entusiasti e desiderosi di iniziare le riprese al più presto. Alla fine dell’incontro, come ultimo gioco, ho consegnato ad ognuno un foglietto bianco ed una matita, chiedendo loro di scrivere in forma anonima un proprio segreto, un sogno di vita. Raccolti i biglietti in una scatola, li abbiamo letti insieme ad alta voce, non sapendo a chi appartenesse il pensiero che andavamo a leggere. Ebbene, tra una inconfessata paura per gli uccelli ed il sogno di diventare calciatore, mi piacerebbe condividere con voi il contenuto di tre biglietti: un incoraggiante “Je suis content de vous voir”; un laconico “Mamma”; e una domanda alla quale non ho saputo rispondere “Come faccio a vincere il mio futuro?”. Incuriosito dalla bellezza della domanda, ho provato a corrompere i ragazzi promettendo all’autore del pensiero un ricco premio. Alla fine ho mantenuto la promessa: un braccialetto azzurro dell’UNICEF per tutti con un arrivederci a presto.
Giuseppe Russo
Volontari Servizio Civile UNICEF Potenza