Sono passati circa 5 anni dalla mia elezione a consigliere comunale di Pietrapertosa. Per quasi 5 anni ho avuto l’onore e il privilegio di rappresentare l’opposizione nel mio paese di origine. Durante questi anni ho esercitato il mio mandato, non solo portando rispetto alle 57 persone che al tempo mi votarono, ma a tutta la popolazione pietrapertosana, senza alcuna distinzione. Ho utilizzato gli unici strumenti a disposizione di un consigliere per l’esercizio dell’attività politica, quali mozioni, interrogazioni, interpellanze affrontando diversi argomenti: trasporto scolastico, trasparenza on line, regolamento per il funzionamento dei consigli comunali, iniziative culturali come “un marzo di libri”, decoro urbano, pulizia zona antistante il mattatoio, messa in sicurezza dei punti critici quali grate basculanti e simili, regolamento per il possesso dei cani, istituzione commissione mensa, possibilità di riduzione IMU, utilizzo della struttura palestra ex scuola elementare, e ancora tante altre mozioni e interrogazioni, proposte di deliberazioni, interpellanze, note e email, con un unico obiettivo: svolgere la mia funzione esclusivamente politica. Ho rinunciato ai soldi del mio mandato (lo avrei fatto anche se fossero state cifre importanti), per rimetterli al popolo in differenti forme. Sono stati anni in cui l’entusiasmo della campagna elettorale, la stesura del programma, hanno lasciato il posto, mio malgrado, alla delusione in un contesto che non ha visto alcuna costruzione di valore, ma la distruzione di valori e di rapporti. Anni di frasi offensive e allusorie su social network rivolti a me e alla mia famiglia, anni in cui ho assistito a personalismi basati esclusivamente sul vano tentativo di ghettizzare un consigliere di opposizione nello svolgimento del suo mandato. Nonostante tutto, nonostante attacchi vili e infondati sono andata avanti per la mia strada. Un impegno preso va portato avanti fino alla fine. Immaginavo e avevo creduto che far parte di una assise cosi importante per le scelte di una comunità, significasse contribuire alla redazione di progetti, alla definizione di obiettivi; avrebbe dovuto significare lavorare in team nel rispetto dei ruoli…in buona sostanza CREARE VALORE in un’epoca di assoluta evoluzione e in un contesto talmente piccolo che dovrebbe vedere lontani lotte di partito e ordini dall’”alto”! Ebbene tutt’altro…ho assistito ad uno spettacolo deprimente che non auguro ad alcuno perché resta il retrogusto amaro di una comunità alla merce delle beghe di paese e di personalismi sciocchi e distruttivi. Devo questa lettera ai tanti pietrapertosani che vorrebbero una mia candidatura al comune di Pietrapertosa. Con serenità e assoluto rispetto comunico ufficialmente la non candidatura alla carica di Sindaco ne a quella di consigliere, per le amministrative 2018 del comune di Pietrapertosa. Svolgere il ruolo di sindaco necessita di tempo, di dedizione e di presenza. Essere sindaco non vuol dire soltanto partecipare a processioni o presenziare ad eventi culturali. Significa lavorare intensamente per favorire la creazione di posti di lavoro, contribuire al fermento dell’economia, essere in grado di gestire la res pubblica come tale. La scelta di dedicarmi alla carriera lavorativa, presa oltre 15 anni addietro, mi porta necessariamente ad abbandonare l’eventualità di una candidatura. Non sarebbe corretto nei riguardi di tutti i pietrapertosani perché il lavoro non mi permetterebbe di dedicarmi al paese e alle sue necessità come merita. Il mio lavoro mi porta spesso fuori, anche all’estero, non ho orari e quel poco di tempo a disposizione è giusto che lo dedichi alla mia vita privata. Come ho detto più volte a più di qualcuno, resto a disposizione della comunità per chiunque ne avesse bisogno. Il mio impegno sul territorio continuerà sia come presidente del comitato “I Torrachiani” sia come Chiara Vigna perché non è una carica che qualifica una persona, ma la consapevolezza di recepire una necessità e contribuire alla buona definizione della stessa. Dal ragazzo all’ anziano, a chiunque avesse bisogno di un suggerimento di un consiglio, io ci sarò. Essere un uomo politico presuppone innanzitutto essere… umano. Occorre avere cuore e saggezza. Necessita anche di quell’ approccio manageriale contestatomi durante un consiglio comunale. Beh proprio quell’ approccio manageriale mi ha consentito di valutare i costi di scelte sbagliate e i mancati ricavi derivati dal non aver ascoltato chi con fermezza credeva in una collaborazione promessa, ma mai attuata. Non sono i meri trasferimenti di fondi dalla regione per la costruzione delle strade che rende valida una amministrazione, ne i banchetti o le decorazioni, ma il rispetto dei bisogni altrui, delle valide idee da qualsiasi parte provengano e il loro corretto e proficuo trasferimento sul territorio, a vantaggi di TUTTI! Pietrapertosa è il mio paese che vivo non solo il sabato, ma che assaporo e respiro nelle sue differenti declinazioni, sempre …dall’affetto degli amici che mi hanno sostenuto in questi anni, alla presenza costante di chi mi è stato vicino consigliandomi correttamente nell’interesse della comunità, alla stima del popolo che ha visto in me un ipotetico primo cittadino. A tutti grazie e che Pietrapertosa risplenda di vita propria lasciando dietro di se un passato che dia spazio al nuovo oltre i risentimenti personali protagonisti del nulla. Auguro a Pietrapertosa di avere a capo della comunità una persona, uomo o donna che sia, che non resti il primo cittadino, ma l’ultimo, perché al primo posto dovrà esserci il Popolo!
Chiara Vigna
consigliere comunale di Pietrapertosa