Era una caldissima giornata di agosto del 2008, il 13, quando l’Anas ordinò per la prima volta la chiusura della carreggiata in direzione Potenza del viadotto “Pietrastretta” a Vietri di Potenza, dopo aver riscontrato seri problemi strutturali. Ci fu subito un intervento, ma altri problemi uscirono fuori. Sono passati 3591 giorni. Quasi dieci anni di disagi, quattro viadotti della carreggiata nord demoliti e ricostruiti per un totale di 49 campate, contenziosi, lavori più volte bloccati e l’accelerazione finale imposta dall’Anas, per ridare alla Basilicata un collegamento stradale dignitoso. Un impegno mantenuto, una ventina i milioni di euro investiti. Con i lavori continuati nonostante parte del raccordo fosse transitabile, e che –nello stesso importo- continuano per la ricostruzione dei viadotti della carreggiata nord. E così la Basilicata è pronta ad uscire dall’isolamento e dai gravi problemi di collegamento, iniziati nel 2008 con i problemi riscontrati sul viadotto “Pietrastretta”, sul raccordo autostradale Sicignano-Potenza. Problemi continuati poi con gli altri, gravi, riscontrati sui viadotti Torre I, Torre II e Marmo, in direzione Potenza. Dopo dieci anni, nei prossimi giorni –probabile questo fine settimana- il tratto di poco più di tre chilometri, composto per buona parte dai quattro viadotti, verrà riaperto al traffico. Si transiterà a doppio senso di circolazione, senza alcuna limitazione per i mezzi, sul nuovo tracciato. Sono in corso, come si suol dire, gli ultimi “ritocchi”. Contestualmente, verrà chiuso il tratto dove il traffico leggero ha transitato in questi anni, sul doppio senso a Pietrastretta, in direzione nord. Anas, infatti, ha già avviato la progettazione per la ristrutturazione anche del viadotto in direzione nord, mentre sono già aperti i cantieri per la ricostruzione delle carreggiata nord dei viadotti Marmo (già demolito), Torre I e Torre II (questi due non ancora demoliti, ma è probabile che le operazioni inizieranno a breve, visto che i lavori sono già appaltati). E’ (quasi) la fine dei disagi, dopo un decennio di deviazioni. I mezzi pesanti non saranno più obbligati a percorsi alternativi tortuosi come quello che percorre le contrade vietresi. Nei prossimi giorni verranno rimossi gli ormai famosi new jersey in cemento, quei restringimenti situati all’altezza dei due svincoli di Vietri di Potenza, in contrada Cugni e San Vito, per evitare il passaggio dei mezzi pesanti. Verrà chiusa la bretella di emergenza realizzata all’esterno del raccordo per bypassare il viadotto Marmo. Si transiterà totalmente sul raccordo, non ci saranno uscite obbligatorie, e transiteranno sia i mezzi leggeri che pesanti. Per chi proviene da Buccino ed è diretto verso Potenza, non sarà obbligato ad uscire allo svincolo di Vietri in contrada San Vito, per poi rientrare attraverso il restringimento in cemento. Ma potrà tranquillamente continuare sul raccordo. Per chi viene da Potenza ed è diretto verso Vietri o Salerno, potrà continuare immettendosi sulla tracciato ricostruito del raccordo, dopo il salto di carreggiata all’uscita della galleria “Del Marmo” e rientro sulla careggiata sud alla fine del viadotto “Pietrastretta”. Come detto in apertura, si tratta di un tracciato di poco più di tre chilometri, composto principalmente dai viadotti Pietrastretta (960 metri, incastonato nella roccia), Torre I (206 metri), Torre II (118 metri) e Marmo (501 metri). Negli anni scorsi, sempre sul tratto vietrese, Anas ha provveduto a far demolire, in tempi stretti, altri viadotti: Franco e Le Carre, già ricostruiti. Sono stati anni di lavori importanti, di alta ingegneristica particolarmente per Pietrastretta, con lavori sospesi nel vuoto ad altezza considerevole e demolizioni con dinamite. Mentre nei prossimi giorni il traffico procederà sul rinnovato tratto, l’Anas ha avviato sui piloni del viadotto Marmo i lavori di risanamento conservativo delle pile, danneggiate dalle intemperie, con la sostituzione della parte esterna con una malta più resistente e protettiva. Ci sarà una significativa riduzione in termini di tempistica per i collegamenti e disagi praticamente ridotti al minimo. La “porta della Basilicata”, dopo un decennio, si può dire che si sta finalmente aprendo.
Claudio Buono