Il caso dei fondi europei è esemplare di una gestione delle risorse pubbliche tutta improntata all’improvvisazione e all’assenza di un’organica azione di programmazione. La Basilicata, insieme ad altre regioni, rischia di restituire il 50% delle risorse comunitarie attribuite in quanto la spesa ancora a tutt’oggi da dichiarare si attesta per il FESR sul 59,05%, per il FSE sul 33,23%, rispetto ad una dotazione complessiva di 826 ml euro per il FESR e 289 milioni di euro per il FSE. Una situazione inaccettabile, un grande spreco per la nostra regione vista la grave crisi economica e occupazionale. Siamo al paradosso: esistono risorse disponibili che, non solo non vengono investite pregiudicando il futuro della nostra regione ma, laddove utilizzate, vengono impiegate in interventi sbagliati e frammentari, assolutamente privi di quella strutturalità necessaria su questioni e ambiti che rappresentano assi portanti per le linee di sviluppo del nostro territorio. Basti ricordare che gran parte degli interventi previsti sul fondo sociale sono stati pensati come meri bonus a supporto dei beneficiari di specifici servizi e non quali strumenti progettuali mirati a rafforzare quelle leve di sviluppo necessarie per la nostra regione. Mi riferisco in particolare alla costruzione di una rete di infrastrutture sociali di cui la nostra regione, per caratteristiche demografiche ed orografiche, avrebbe tanta necessità. Ci troviamo, ancora una volta, di fronte ad uno scarso impiego dovuto alla polverizzazione dei beneficiari, alla frammentazione degli interventi e ad una debolezza programmatoria che si manifesta attraverso progetti poco coerenti e poco finalizzati. Insomma, un’atavica incapacità di amministrare queste risorse che si materializza anche per questo ciclo di programmazione. Tutto ciò fa emergere con nettezza quanto sia scivolata in basso la nostra regione nella sua capacità e competenza rispetto alla programmazione dei fondi comunitari: anche le scelte ultime di esternalizzare l’assistenza tecnica hanno sicuramente inciso negativamente sulla qualità della programmazione e sulla operatività della capacità di spesa. Fino ad ora i fondi comunitari non hanno prodotto risultati significativi in termini di sviluppo e occupazione, anzi sono stati da questo punto di vista un vero e proprio fallimento, le cui responsabilità stanno in capo alle scelte fatte dal governo regionale e alle capacità gestionali dei dirigenti cui si è conferita la direzione in materia di fondi europei, un connubio di “mala gestio” i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti. Per questo continueremo con la nostra azione di vigilanza e denuncia affinché no si continui a sperperare risorse pubbliche negando ai lucani la speranza di un futuro migliore.
comunicato stampa
Angelo Summa – Segretario CGIL Basilicata