“Tra il 2016 e il 2017 in Basilicata i ticket sui farmaci sono aumentati del 3,7%, che rappresenta uno degli incrementi più elevati tra tutte le regioni d’Italia, dove, in media, l’aumento di questa voce di spesa a carico dei cittadini si arresta allo 0,9%, dati che testimoniano come la nostra regione cerchi di far quadrare i conti della spesa farmaceutica scaricando i costi dell’acquisto dei farmaci sulle tasche dei cittadini”. A dichiararlo, in una nota, è il consigliere regionale Michele Napoli sulla base dei dati contenuti nel Rapporto sul Coordinamento della Finanza Pubblica pubblicato di recente dalla Corte dei Conti e rielaborati dalla Fondazione Gimbe. “Lo scorso anno le regioni hanno incassato quasi tre miliardi di euro per effetto dei ticket( 1549 milioni di euro relativi ai farmaci e 1336 milioni di euro relativi alle prestazioni di specialistica ambulatoriale)-ha proseguito Napoli- con una quota pro capite di 47,6 euro che è il risultato finale di una spesa pro capite di 25,5 euro relativa ai farmaci e di 22,1 euro relativa alla specialistica ambulatoriale. “Ma quello che colpisce particolarmente- ha spiegato Napoli- è la estrema variabilità regionale relativa alle compartecipazioni a carico dei cittadini per l’acquisto dei farmaci, con la Basilicata che nel 2017 fa registrare una spesa pro capite per i ticket sui farmaci di 32 euro, che colloca la nostra regione al terzo posto tra quelle che fanno registrare una quota più alta, superiore di 7 euro alla media nazionale. “Dai dati pubblicati dalla Corte dei Conti e analizzati dall’Osservatorio Gimbe- ha concluso il Vice presidente del Consiglio regionale- emerge la necessità di una revisione dei criteri di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria per superare le eterogeneità regionali e soprattutto il paradosso che vede le regioni più povere applicare ai propri cittadini ticket più alti sui farmaci.
comunicato stampa