Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. Nel potentino controllate 178 opere tra ponte, viadotti e gallerie

Un Paese da mettere in sicurezza. Davanti al disastro del ponte Morandi a Genova è scattato in Italia l’allarme del giorno dopo. Dopo anni di dimenticanza della necessità di effettuare controlli e monitoraggi, dal Ministero competente è stata diramata la richiesta a tutti gli Enti gestori e le Amministrazioni di effettuare, in poco più di una settimana, un check up sulle strutture esistenti. Si sollecitano verifiche sullo stato di salute di circa 31mila ponti e viadotti in tutta Italia. 550 nella sola provincia di Potenza. “Sono 178 le opere (ponti, viadotti, gallerie e tombini) già sottoposte a monitoraggio di primo livello (verifiche di obsolescenze, osservazione e conoscenza dello stato dell’arte da parte del personale provinciale) dalla Provincia di Potenza le cui risultanze sono state trasmesse al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il tramite del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata – afferma il Vice Presidente dell’Upi (Unione Province italiane) e Presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi. – Per due di esse (il Ponte delle Fontanelle sulla Sp 32, Camastra, e il Ponte Fiumarella, sulla Sp 169, Genzano di Lucania) sono in atto verifiche di secondo livello, con indagini e progettazioni preliminari”. Valluzzi evidenzia l’urgenza di mettere in campo “un piano straordinario di monitoraggio e verifiche sull’intero territorio”. “Per la sola Provincia di Potenza – evidenzia Valluzzi – sono necessari circa 3 milioni di euro a cui dovrà provvedere lo Stato con la nuova legge di bilancio, al fine di assicurare le condizioni per effettuare le verifiche di secondo livello. Operazione propedeutica agli interventi da assicurare. Nella sola provincia di Potenza, dove si contano oltre 550 tra ponti e viadotti, la stima sommaria per la messa in sicurezza, ammonta a circa 90 milioni di euro”. Il Presidente della Provincia di Potenza evidenzia “la necessità inderogabile di aprire un capitolo nuovo nel Paese dopo che, per anni, gli allarmi lanciati sulla necessità di monitorare e mettere in sicurezza il patrimonio sono stati ignorati. Anzi, la risposta data, è stato il taglio delle risorse insieme all’idea di sopprimere le Province alle quali restano in capo ampie responsabilità in materia di viabilità e sicurezza”. Secondo Valluzzi “occorre mettere in campo un piano pluriennale di intervento per recuperare, nell’arco di un quinquennio, il tempo perduto. In mancanza, non ci sarà soltanto il rischio di ritrovarci dinanzi al ripetersi di eventi tragici ma, poiché nel dubbio di una rigorosa verifica nessuno vorrà assumersi la responsabilità di tenere aperte strutture potenzialmente a rischio, ci troveremo in una situazione di paralisi dell’intero Paese”.

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