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Il racconto di “Sotto Pelle”, il film proiettato a Potenza che racconta degli immigrati ospiti a Tito e Rionero in Vulture

Nel cinema Due Torri a Potenza il Comitato Provinciale Unicef di Potenza ha presentato, con ingresso libero, in anteprima nazionale “Sotto Pelle” un docu-film di Giuseppe Russo che racconta gli immigrati ospiti nelle strutture di accoglienza di Tito e Rionero. Un pubblico numeroso (grazie anche al lavoro di Francesco Cutro e dell’Ufficio Stampa Basilicata), attento e partecipe, ha accolto l’invito e seguito con commozione la proiezione e le testimonianze di Mario Coviello, presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza, del regista Giuseppe Russo, di Paolo Pesacane, responsabile regionale Arci per le politiche dell’immigrazione, di Francesco Ritrovato, presidente della cooperativa “La Mimosa”, e della dottoressa Luciana De Fino della Banca Monte Pruno E’ seguito il racconto di Liana Messiani che da otto mesi è la mamma di Sullmani,un ragazzo africano nato orfano perché la mamma è morta nel darlo alla luce e che, non avendo più diritto a vivere nelle strutture di accoglienza a Potenza, viveva per strada. “Sotto Pelle” è un lavoro prezioso e intenso, che mette a fuoco i problemi, le sofferenze, le contraddizioni, ma anche le qualità e le potenzialità tutt’oggi inascoltate dell’essere umano. Il film si struttura in una serie di interviste nelle quali persone provenienti da culture e Paesi differenti (sempre riprese in primo piano e davanti a un drappo nero) raccontano il viaggio nel deserto, le sofferenze atroci subite in Libia, l’approdo in Italia, le speranze per il futuro. Nel corso del 2019 Giuseppe Russo, volontario del servizio civile del Comitato Provinciale Unicef di Potenza, ha incontrato minori stranieri non accompagnati e famiglie di immigrati che vivono a Rionero e a Tito, ospiti rispettivamente delle cooperative ARCI Basilicata e La Mimosa. Giuseppe ha saputo stringere con queste persone una relazione autentica ed essi hanno trovato la forza di raccontarsi, di testimoniare. Da “Sotto Pelle” emerge un collage emotivo, esistenziale, in cui nelle rughe, negli occhi, nelle espressioni di ogni donna e uomo si scorge una luce, un significato profondo, che rischiara non solo la vita della persona intervistata ma anche quella dello spettatore. Si tratta di un dialogo vis-à-vis, grazie al quale il tempo dell’altro, dello sconosciuto, del diverso, dell’in-colto si trasforma in un dialogo che inaugura una relazione non più dominata da logiche di potere e dominio, bensì di prossimità e comunanza. E’ “film-corpo” che restituisce all’umanità una corporeità emotiva, violentata, frammentata, divisa, composta da modi di vita e di pensiero che costituiscono i tratti di un medesimo orizzonte. Nonostante le disuguaglianze sociali, culturali e ambientali Famakan, Demba, Omar, Queen, Bintou, Momomdoo, Makan, Douda, Mady e le famiglie di Mariam e Stanley, nei primi piani di Giuseppe Russo sono persone, anime che raccontano con parole meditate la loro indicibile sofferenza. Così ciò che accomuna tanto i protagonisti del film quanto lo spettatore sono le tonalità emotive, i sentimenti e l’esistenza stessa. Il fotografo Vittorio Onorato, che ha curato con il regista il montaggio del docufilm, al termine della proiezione ha presentato una mostra di foto in bianco e nero dei protagonisti.Ha voluto far galleggiare, al buio, immersi in quattro vasche bianche illuminate, i volti di queste persone. Anche per ricordare tutti quegli uomini, donne e bambini che continuano a morire, senza testimoni, nel nostro mare Mediterraneo. In questi termini “Sotto Pelle” rivela la propria essenza politica, la necessità della testimonianza e della denuncia proprio all’inizio di questo nuovo anno che ha bisogno di italiani e lucani di buona volontà che sappiano accogliere la diversità come ricchezza per “vincere il futuro”, come dice Famakan. I protagonisti di “Sottopelle” commuovono e ci insegnano a guardare “sotto pelle”, a combattere la paura del diverso, elevano il pensiero emotivo di ciascuno al di sopra di ogni colore, cultura o nazione. Per questo “Sotto Pelle”, dopo la prima a Potenza, è un appuntamento da non perdere nei prossimi mesi a Tito, Rionero, San Fele, Bella nel Liceo classico “Quinto Orazio Flacco” di Potenza e in molte altre scuole della Basilicata.

Mario Coviello

 

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