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Tradizione e innovazione ai piedi del Falò in legna più grande d’Italia. L’appuntamento domani a Trivigno

Si rinnova il 19 gennaio, a Trivigno, il tradizionale appuntamento legato agli antichi riti in onore di Sant’Antonio Abate. È un culto secolare che nella comunità trivignese ha trovato particolare sviluppo, da quando gli abitanti del paese affidavano al santo il buon esit o dei loro raccolti e la protezione del proprio bestiame, in accordo con l’assetto prettamente agrario che regolava la loro intera esistenza. Dopo la raccolta di legna presso le case degli abitanti del borgo, venivano accesi in ogni rione i fuochi di Sant’ Antonio, primo tra tutti quello antistante alla cappella dedicata al santo, dove venivano benedetti gli animali e si svolgevano partecipati momenti di convivialità. Nei giorni successivi, le ceneri dei falò venivano sparse nei campi; un gesto semplice, ma di grande carica simbolica: fecondare la terra e sperare nella sua benevolenza nei confronti delle messi. 

Oltre ad ancorarsi saldamente al passato e dunque a riproporre fedelmente la parte tradizionale del rito ovvero la raccolta in costume tipico dei ci occhi di legna al canto “Nduon Nduon Nduon, damm na leun p’ sant’Anduon”, la benedizione degli animali e, soprattutto, l’accensione dei falò – quest’anno la festività guarda anche al futuro. Nel percorso che attraversa il centro storico si svolgerà in due momenti della serata (19.30 e 22.00) lo spettacolo delle Fontane di Acqua e Fuoco Danzanti: zampilli d’acqua e lingue di fuoco saranno complici in una danza che si spinge sino al cielo, in un gioco di luci, effetti speciali e suoni che sfrutta le moderne tecnologie digitali per consentire allo spettatore di vivere un’atmosfera magica ed emozionante.

“Col tempo la società cambia e inevitabilmente gli usi si evolvon o, ma nella nostra comunità è sempre forte l’attaccamento a questa festività”, dichiara la presidente della Pro Loco di Trivigno, Angela Anna Padula. “La nostra associazione, consapevole di questo immenso bagaglio culturale, è particolarmente attenta alla sua tutela e tenta, al contempo, di trovare nuove strade al passo con i tempi che possano suscitare un rinnovato interesse verso un passato da non dimenticare”. Sant’Antonio Abate 2019 ripropone quindi gli aspetti tradizionali della festa in chiave nuova, in un affascinante connubio tra tradizione e innovazione. Una folk band suonerà per le vie del borgo e i portoni storici del centro ospiteranno laboratori gratuiti aperti al pubblico, tra cui il laboratorio del miele, il laboratorio caseario, e quello di pasta fresca, per imparare a conoscere e preparare i tipici formati di pasta trivignesi. Non solo: lungo il percorso ci saranno stand enogastronomici, in cui degustare i piatti della tradizione, dai cavatelli con baccalà e cruski, ai formaggi, agli arrosti di ogni genere. A concludere la serata e a scatenare l’energia della piazza, i due gruppi musicali che si alterneranno sul palcoscenico: Agostino Gerardi e Antonio Nicola Bruno, con il tradizionale repertorio di canti popolari lucani, e a seguire gli Accipiter, giovane band di Accettura che fonde la tradizione con sonorità moderne. La Pro Loco di Trivigno, in collaborazione con la BCC Basilicata, ha poi bandito il quarto concorso di fotografia digitale “Metti a fuoco… un’emozione” che premia, rispettivamente attraverso una giuria popolare e una giuria tecnica di esperti, i migliori scatti sulla festività con due premi di 400 euro ciascuno. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. I nfo e regolamento sulla pagina Facebook della Pro Loco di Trivigno. L’evento, organizzato dalla Pro Loco e dal Comune di Trivigno e promosso dall’Apt Basilicata, riserva dunque un ricco programma, tutto da vivere nella notte più calda dell’inverno ai piedi del Falò in Legna più grande d’Italia!

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