L’Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico-Domina- ha pubblicato il Report sul lavoro domestico in Italia in cui si evidenzia come negli ultimi 10 anni questa tipologia di lavoro sia cresciuta nel nostro Paese del 26%. La crescita dei lavoratori domestici è dovuta in tutte le regioni italiane dall’aumento dei lavoratori che si occupano di assistenza: “le badanti”. Ma
Complessivamente, nel 2017 le famiglie in Basilicata hanno speso 20 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici (stipendio, contributi, Tfr). Ciò significa che, mediamente, ogni lavoratore domestico ha percepito circa 4.651 euro annui, evidentemente variabili di molto a seconda delle ore lavorate e del tipo di servizio. L’età media del lavoratore domestico è 48 anni e nella maggioranza dei casi è assunto da meno di un anno (66%). Se i dati Inps consentono un’analisi quantitativa del fenomeno, i dati Domina offrono dettagli interessanti, come l’età media del datore di lavoro (76 anni) e la lieve prevalenza maschile (51%). La mansione più frequente per il lavoratore domestico è quella di assistente a persone autosufficienti (23%). Uno su cinque lavora come collaboratore generico solo l’11% si occupa di assistenza a non autosufficienti. Infine, osservando gli scenari demografici Istat, possiamo ipotizzare che nel 2050 aumenterà significativamente il fabbisogno di lavoratori domestici: rispetto al 2017, infatti, gli anziani (over 80) aumenteranno di 72 mila unità e i bambini (0-14 anni) diminuiranno di 24 mila, rappresentando rispettivamente il 15,2% e il 9,3% della popolazione.
Fonte: Basilicata24.it