E’ sempre vivo il ricordo di Antonio Caggianese, l’operaio potentino di 27 anni che un anno fa, il 26 febbraio, perse la vita all’interno dell’azienda Ageco a Tito mentre svolgeva il suo lavoro, schiacciato di un macchinario. Le cause dell’incidente mortale sono in fase di accertamento da parte della Procura di Potenza. Quel giorno Antonio non è mai tornato a casa. Le attese, quei momenti che hanno per sempre segnato la vita sua e dei suoi familiari, tutto ciò che è avvenuto dopo, la sua assenza. E’ tutto riportato in un capitolo di un libro che verrà presentato a Potenza, il 23 febbraio, alle ore 16.30 al museo provinciale in via Lazio. Il suo ricordo grazie alla sorella, Giusi Caggianese, che racconta tutto. “Ho scritto una lunga lettera, riportata nel libro. L’attesa del suo ritorno dopo il lavoro, la chiamata che ci è arrivata avvisandoci dell’incidente da parte dell’azienda, tutto ciò che è successo dopo, il funerale, la sua assenza. Ho provato a ricordarlo raccontando tutto ciò che è successo da quel momento fino ad oggi. E tutto ciò che è cambiato da quando manca lui”. Il libro s’intitola “Il profumo dell’anice nero”, che porta la firma di Antonietta Meringola e Marianna Costa, di Roma e Cosenza. Un libro che nasce da una storia vera e dall’incontro umano e intelligente delle due autrici. Si narra, nella sostanza, di coloro che perdono la vita sui luoghi di lavoro, le cosiddette “morti bianche”. E c’è anche la storia di Antonio. Già a distanza di tre mesi dalla sua scomparsa, il suo volto -in modo gigante- è stato riportato su un murales realizzato a Potenza lungo la strada Fondovalle in via dell’Unicef, in corrispondenza della parete del piano terra del “Ponte Attrezzato” che ospita l’impianto delle scale mobili, n’opera voluta dai genitori di Antonio, dalla ragazza e dalla sorella Giusi, dagli zii, parenti e amici, che hanno contribuito alla realizzazione curata dall’artista potentino Fabio Kebo. Oggi invece il ricordo vive attraverso il libro che verrà presentato il 23 febbraio a Potenza. Si attendono, inoltre, anche riscontri dalle indagini. “Al momento ancora non abbiamo notize sulla conclusione delle indagini”, ha sottolineato la sorella Giusi, che ha aggiunto: “ovviamente non chiediamo che le indagini vengano accelerate, sappiamo che si sta lavorando e procedendo, i tempi solo questi. Attendiamo solo di conoscere la verità ed eventuali responsabilità”. “Antonio -ha concluso Giusi” è scomparso dalla mia vita ma mai dal mio cuore”.
Claudio Buono
dal “Quotidiano del Sud”