POTENZA – Ai Piani del Mattino deve fermarsi quello che i cittadini del posto considerano «eolico selvaggio »: lo stabilisce una sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione all’amministrazione comunale. In questo modo viene ribaltata la sentenza di primo grado con cui il Tribunale amministrativo regionale della Basilicata aveva condannato il Comune del capoluogo a risarcire il titolare delle pale eoliche previste alla periferia della città. La vicenda, in estrema sintesi, è questa: un privato manifesta la volontà di realizzare nove aerogeneratori (8 da 60 kilowatt e uno da 10 kw) a Piani del Mattino (oltre all’impianto di rete). Avvia per questo motivo dieci Pas, ovvero Procedure abilitative semplificate. Si tratta di domande inviate per via telematica al Municipio. L’amministrazione non si pronuncia. Si presume il silenzio assenso. Il privato voltura (cioè, gira) sette Pas ad alcune ditte. Il Comune annulla i provvedimenti il 16 ottobre del 2017 considerandoli «illegittimi». L’annullamento viene impugnato davanti al Tar che, nell’aprile del 2018, accoglie il ricorso e condanna il Municipio a pagare i risarcimenti del caso ai ricorrenti. Il Municipio, a sua volta, impugna la sentenza del Tar davanti al grado più alto della giustizia amministrativa. La sentenza, decisa a febbraio e pubblicata ieri, capovolge l’esito, accoglie le tesi del Comune e condanna gli appellati a pagare le spese legali. I giudici del Consiglio di Stato hanno eccepito l’impossibilità, da parte di chi voleva costruire le pale, a seguire l’iter semplificato, perché il privato – si legge – «avrebbe sfruttato «le procedure abilitative semplificate per vedersi assentito, per silentium, un parco eolico composto da nove autogeneratori, tutti identici, connessi ad un medesimo impianto di rete, posti a breve distanza l’uno dall’altro, nella stessa zona (contrada Piani del Mattino a Potenza), a ridosso di abitazioni rurali e in presenza di ,numerosi altri impianti eolici e, ottenuti i provvedimenti abilitativi impliciti, ha alienato le autorizzazioni ad imprenditori che non hanno alcun radicamento sul territorio». Commenta l’assessore all’Edilizia Rocco Pergola: «L’amministrazione auspica che sia i tecnici che gli operatori del settore incomincino a confrontarsi con l’amministrazione con un approccio collaborativo per individuare tutte le possibili soluzioni condivise che possano far coesistere gli impianti senza arrecare danni alla salute dei cittadini delle nostre aree rurali. Le fonti rinnovabili devono rappresentare un’occasione per migliorare la qualità dell’ambiente e delle condizioni di vita della nostra comunità, non possono rappresentare invece un elemento di pericolo per i cittadini e di continuo scontro amministrativo con il l’amministrazione comunale. Per questo al fine di evitare ulteriori problemi derivanti dalle future installazioni la Regione Basilicata dovrà dotarsi del famoso Piano Paesaggistico ed Energetico». «Il Comune di Potenza – aggiunge- continuerà il confronto con la Regione Basilicata anche chiedendo la revoca della legge regionale n. 4/2019 sui limiti di potenza per l’eolico che tramite l’art.13 ne stabilisce il raddoppio delle potenze installabili sul territorio regionale, così come il Comune di Potenza ha fortemente sostenuto la necessità della legge regionale n. 54/2017 che ha disciplinato la realizzazione degli aereogeneratori andando ad affrontare il tema del monitoraggio e della sicurezza strutturale, che necessitano di ulteriori azioni e verifiche alla luce dei recenti incidenti che si stanno verificando sull’intero territorio regionale», conclude Pergola.
(Fonte: articolo di Rocco Pezzano pubblicato sul “Quotidiano del Sud”)