Basilicata, dal Ministero 14 milioni per valorizzare 5 siti culturali. C’è anche il Castello di Savoia di Lucania

Quasi quattordici milioni di euro (per la precisione tredici milioni e settecentomila) per il recupero, il restauro e la valorizzazione di cinque siti del ricco patrimonio culturale della Basilicata. Li ha sbloccati il Mibact, il ministero per i Beni Culturali, che ha deciso di riprogrammare nel complesso centoventi milioni di euro per realizzare cinquantadue progetti di recupero, restauro e valorizzazione in tutta Italia. Nel dettaglio i siti lucani che hanno ricevuto i finanziamenti, al momento ancora non materialmente inviati alle amministrazioni di competenza in quanto il decreto è all’esame della Corte di Conti, sono: l’area archeologica di Policoro, con un finanziamento di cinque milioni di euro destinati alla valorizzazione dell’area «Siris-Heraclea» e alla realizzazione dell’eco museo; le catacombe ebraiche di Venosa, destinatarie di una somma di due milioni e mezzo di euro, la stessa somma prevista per il parco archeologico di Grumento Nova; l’itinerario dell’area archeologica di Metaponto di Bernalda, con una somma di due milioni e, infine, il castello di Savoia di Lucania, per il quale sono stati previsti finanziamenti per un milione e settecentomila euro.

L’annuncio è stato dato dal ministro Alberto Bonisoli in persona, il quale ha spiegato che di «si tratta di fondi riprogrammati, perché non usati, o rimasti da programmi precedenti. Sono previsti un intervento in Abruzzo, sette nel Lazio, uno in Lombardia, due nelle Marche, uno in Molise, Toscana e Piemonte, tre in Sardegna, quattro in Veneto, sei in Calabria, quattordici in Campania e sei in Puglia. Cultura del cambiamento – ha concluso il ministro – significa anche impiegare le risorse per valorizzare il patrimonio culturale italiano».Somme importanti ma che non possono essere certamente considerate satisfattive per l’enorme patrimonio storico-culturale della Basilicata, che necessita di molto di più per restaurare e valorizzare i tanti siti presenti sul nostro territorio, troppo spesso lasciati alle intemperie e non curati, sebbene assiduamente visitati. Un esempio su tutti? Craco, il «paese fantasma», borgo capace di attrarre quasi ventimila turisti all’anno, oltre a rappresentare il simbolo di una Basilicata che sa fare ricchezza partendo da un disastro. Insomma, se non è una goccia nell’oceano, poco ci manca, ma, di questi tempi, evidentemente è anche bene accontentarsi o, comunque, guardare il bicchiere mezzo pieno. Meglio avere pochi soldi che nessun finanziamento, ovviamente. Adesso, in attesa che i soldi vengano materialmente messi a disposizione per essere utilizzati e per far partire i lavori, sarà importante programmare per bene gli interventi, magari anche ascoltando il parere dei turisti che, sovente, sanno essere consiglieri più efficaci di tanti tecnici e burocrati con titoli e pergamene che, sul campo, a volte non si vedono. Tornando ai fondi, il ministero ha reso noto che circa quaranta milioni provengono dalle premialità del Pon (Programma Operativo Nazionale) 2014-2020, poco più di quarantuno dalle economie del Poc (Programma Operativo Complementare) 2007-2013 e i restanti trentanove dalla riprogrammazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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