L’AOR “San Carlo” frena la fuga di cervelli attraendo medici e ricercatori dall’estero. Da Budapest, Ottawa e Istanbul per formarsi e arricchire le proprie competenze nelle Unità operative di eccellenza dell’Azienda Ospedaliera Regionale di Potenza. “Per trattenere i giovani lucani – ha ribadito il Dg Barresi – bisogna prima di tutto essere attrattivi e investire sulle nostre punte di diamante. E il primo passo e farci conoscere, accogliere le menti migliori e offrire loro l’opportunità di crescere in un contesto favorevole”
Sono arrivati dall’Ungheria, dal Canada e dalla Turchia per arricchire le proprie competenze confermando che l’Azienda Ospedaliera Regionale “San Carlo” di Potenza è fortemente attrattiva anche a livello internazione. Attualmente sono in tre, tra medici e ricercatori stranieri, da Budapest, Ottawa e Istanbul, che hanno scelto di venire a formarsi nelle Unità operative di eccellenza
La Dr.ssa Marie Jo Plamondon, 38 anni, dell’Università di Ottawa (Canada) ha scelto l’UOC di Cardioanestesia del “San Carlo” per una fellowship, con frequenza volontaria per approfondire le proprie conoscenze in cardioanestesia grazie ad un programma di accreditamento europeo. Le tecniche innovative e l’approccio multidisciplinare nel trattamento clinico dei pazienti hanno rappresentato la motivazione principale della sua scelta di venire in Basilicata. È arrivata a giugno al Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata (diretto dalla Dott.ssa Angela Padula), eccellenza del “San Carlo” riconosciuta a livello internazionale nell’assistenza di pazienti lucani e di extra regione, la Dr.ssa Duygu Temiz Karadag, di Istanbul (Turchia), 38 anni. Si fermerà a Potenza fino a settembre, con un possibile prolungamento a un anno. Medico reumatologo in un ospedale della Turchia si occuperà, al fianco della Dr.ssa Giuseppina Abignano, dell’équipe del Dipartimento lucano, di sclerosi sistemica per uno stage formativo in Italia voluto dalla Società scientifica turca. La sclerosi sistemica è una malattia sistemica rara multi organo che causa disabilità e aspettativa di vita ridotta dei paziente nelle forme più aggressive. La casistica trattata dal Centro di reumatologia del “San Carlo” è molto importante: circa 250 pazienti tra lucani ed extraregionali.
Il Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata si conferma esempio d’eccellenza per la diagnosi e il trattamento di malattie reumatiche croniche come l’artrite reumatoide e le spondiloartriti sieronegative, la malattia di Behçet e le vasculiti, la sclerosi sistemica e le miositi. Al congresso annuale europeo di Reumatologia di Madrid 2019 (Eular) sono stati accettati 9 lavori, di cui 6 sono stati presentati e 4 con collaborazioni internazionali.