Il 24 e 25 agosto Bella ha vissuto una grande festa di comunità. Due giornate di intensa bellezza con i suoi giovani talenti
Redazione
Coltivare i propri sogni. Perseguirli con determinazione, impegno sacrificio. Questo sono stati capaci di offrire i giovani talenti di Bella che il 24 e il 25 agosto hanno con la musica, la danza, il canto, donato armonia e bellezza a Bella, capitale europea della cultura per due giorni. Documentare e testimoniare l’amore per il cinema questo ha regalato con Vito Leone, Angela Carlucci, anima delle due giornate, il sindaco Leonardo Sabato, Gregorio Troiano, Giulia Cristiano, Carmine Ferrone, l’Amministrazione Comunale di Bella con la collaborazione della Pro Loco, le Associazioni “Io Isabella, CI Provo”, l’Unitre, la parrocchia “Santa Maria Assunta”. In questo mese d’agosto abbiamo notato, girando per Bella, un artista con gli occhi azzurri Mario Glorioso che si arrampicava su ponteggi improvvisati e animava bianchi pareti e scorci di bellezza con murales ricchi di fascino. E con i murales di “Cristo si è fermato a Eboli” di Francesco Rosi, del “Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini”, di “Passanante” di Sergio Colabona, de “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore, di “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores, di “Mineurs” di Fulvio Wetzl, e di tanti altri film, dalle 10,00 alle 14,00, sabato 24 agosto, Bella è diventato un museo a cielo aperto e ha ripercorso le 14 edizioni del Bella Basilicata Film Festival. Camminando per le strade, le piazzette, i vicoli, i belvedere, del paese con la giovane Isabella e il suo corteo, le splendide voci di Martina Paterna, accompagnata da Luciano e Vito Sansone, Marilena Zuardi, con la chitarra di Michele Isoldi, il violino di Emanuela Sabatiello, la fisarmonica di Antonio Pio Santoro,la danza di di Rocco Alvino con le allieve dell’Art Ballet School, il flauto di Giuseppe Restaino, hanno regalato alla carovana paziente di uomini, donne, bambini portati in carrozzella da genitori coraggiosi, momenti indimenticabili. Con loro Salvatore Adduce, presidente della “Fondazione Matera Basilicata 2019”, che ha ringraziato Bella per aver sostenuto negli anni la candidatura di Matera come capitale europea della cultura. Ha anche postato su Istagram alcuni momenti del viaggio e gustato le prelibatezze preparate dal take away “Cucù, da “Fruttosio”, dalla macelleria di Vito Sansone. E ancora le voci di Vincenzo Gugliotta e Luca Cristiano, la filastrocca di Nico Carlucci hanno ricordato l’importanza delle parole che sono “pietre” e testimoniano le nostre radici, quelle che danno senso al nostro vivere. Non è stato semplice per Rocco Sabia e il suo team assicurare per tutte le postazioni la migliore resa audio di parole e musica. Ci è riuscito alla perfezione. “BellArte” nelle sue due giornate ha regalato tre mostre nel castello di Bella che i volontari della “Pro Loco”, che hanno anche raccontato i tesori d’arte che le nostre chiese custodiscono, hanno illustrato ai numerosi visitatori. Le sale del nostro mastio del 1100 hanno regalato la cornice più adatta alle opere del maestro Domenico Conforte, all’arte in legno di Domenico Carlucci, alla mostra curato dal maestro Tonino Tarantino che ha raccolto i romanzi, i gialli, i saggi, le raccolte di poesie… di scrittori bellesi e di persone che Bella hanno amato. E piazza Plebiscito nel pomeriggio del 24 e nella giornata del 25, con il bosco di Bella, lo chalet Acqua del Faggio, la Casa delle Fiabe, il monte Santa Croce ha continuato ad offrire musica con Domenico Restaino e Francesca Celentano, danza, animazione internazionale con Donato Sansone in collegamento skype, gastronomia, prodotti tipici. E ancora aria pulita, boschi da vivere, silenzi che ristorano. L’amministrazione Comunale, le associazioni, i partecipanti, hanno postato su Facebook video e foto loro e del Tgr Basilicata, di Emanuela Calabrese de “Le Cronache Lucane”. Da queste due giornate, ancora una volta, viene una precisa indicazione: solo se siamo in grado di elaborare una progettazione di lungo respiro, capace di valorizzare le unicità del nostro territorio, le nostre radici, il cibo genuino, l’aria pulita, la capacità di accogliere e far sentire a casa i nostri ospiti, è possibile offrire lavoro alle giovani generazioni ed evitare lo spopolamento e il degrado dei nostri borghi. Conserviamo memoria di tutto quello che abbiamo messo in campo. Con orgoglio ribadiamo, prima di tutto a ciascuno di noi quello che siamo capaci di fare, offrire, vivere. Per coltivare speranza e futuro, anche perchè come afferma Rocco Papaleo in “Basilicata coast To coast “La Basilicata non esiste, è un pò come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi”.