Tiene banco in Basilicata la vicenda riguardante la scelta della location del Capodanno 2020 Rai, ricaduta su Potenza. Melandro News ospita il pensiero di Mauro Basso di Italia Viva
Ecco che ci risiamo. Il giochino di mettere i territori l’uno contro l’altro per poi accentrare tutto su Potenza. Il capodanno Rai è l’ennesima prova che in Basilicata la maggior parte dei territori non contano nulla. Quando venne sottoscritto il contratto con la RAI, l’intento era quello di promuovere tutto il territorio regionale in virtù di una più ampia visibilità data da Matera capitale della cultura 2019. L’indicazione di Potenza quale location di questo capodanno Rai in Basilicata è, a mio avviso, un atto scellerato da parte della Regione che in un sol colpo viene meno alla mission data per questi eventi in Basilicata e in più sminuisce tutti gli altri territori che pur meriterebbero pari o forse maggior visibilità rispetto al capoluogo di regione, che in quanto tale non ha bisogno di ulteriore visibilità. Se i 2 anni concessi a Matera (condivisibili o meno) hanno una logica, il secondo anno concesso a Potenza no. Oltretutto al danno si aggiunge anche la beffa di collegamenti esterni con altri territori in orari proibitivi a volte anche molto dopo la mezzanotte. Allora mi chiedo: ma se dai sopralluoghi della Rai è emerso che anche altri siti erano idonei, perché si è voluto forzare su Potenza? È soltanto una questione di campanilismo (che già sarebbe grave) o anche un fatto politico? Oscurare molti territori a favore dei soliti ha un’utilità per la collettività? Se si, quale? Interrogativi che con molta probabilità hanno risposte accomunate dallo stesso filo conduttore; di questo passo la Basilicata non crescerà mai, la coesione tra cittadini di una stessa terra viene costantemente minata da chi ha come motto ‘dividi et impera’. Inaccettabile. Poi non ci si stupisca se nei territori cresce la volontà di cambiare i confini di questa regione o andare oltre il regionalismo.
Mauro Basso
Italia Viva