Il 30 novembre alle ore 20:30 l’Unitalsi organizza l’evento presso il Palazzetto dello Sport Luigi Alberti, a Lauria
La lettera contiene un invito, un tentativo di riconciliazione, forse, al quale Stella sembra non voler cedere. Ma Gloria e Tantarobba la convinceranno ad accettare quella mano tesa che viene dal passato. In un finale inaspettato, tutti i personaggi di questa storia, semplice ma a modo suo straordinaria, saranno costretti a fare i conti con il compiersi irrimediabile del Tempo, implacabile divoratore di occasioni propizie e attimi fuggenti. Uno spettacolo ironico e toccante per riflettere sulla diversità, l’accettazione dell’altro, gli affetti familiari. Durata dello spettacolo: 1h e 15 minuti
Per info e prenotazioni: 339 800 57 33 – 338 276 22 26
DICONO DI “BARBIE TIME”
Ovunque, un grande successo di pubblico e di critica, grazie al testo, alla sapiente regia e alla bravura degli interpreti, giovani e talentuosi, tra i quali spicca “un sorprendente Antonio De Stefano”, nel ruolo di Gerardo/Stella, protagonista di “uno spettacolo che, in un crescendo di emozioni, arriva allo stomaco per poi giungere al cuore” (Alessio Neroni, Persinsala)
“Un’interpretazione collettiva di non comune intensità” (Marcello Valeri, Periodico Italiano Magazine)
“Emozionante l’interpretazione di Stella-Antonio De Stefano, dalla mimica eccezionale, che si cuce sulla pelle le cicatrici ed il peso del suo vissuto, tanto forte in alcuni tratti da stringere il cuore e lo stomaco, ma sempre ed inevitabilmente vero. Tanti gli spunti di riflessione (…). Il tempo però è forse il filo conduttore di questa storia. Un tempo che non è mai quello giusto, un tempo mal impiegato, un tempo che scorre inesorabilmente, un tempo che sfugge, un tempo che potrebbe essere già finito. Ed è proprio questo il pensiero che si ha quando, a fine spettacolo, ci si alza dalla sedia: non c’è tempo da perdere nascosti dietro i propri teli mentali. C’è solo un tempo ed è quello per vivere, abbracciarsi e volersi bene. Per parlarne, per emozionarsi, per riflettere” (Sarah Padoan, Il Foyer)
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