“Non siamo figli di un Dio minore”. Si apre così l’intervento di alcuni lavoratori tra infermieri e Oss dell’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza, che si ritrovano senza lavoro. “La Regione ha trovato dei fondi per evitare il licenziamento dei precari del San Carlo, ma non tutti i precari evidentemente ‘sono uguali’. Perché per noi 43 (di cui 4 infermieri e 39 OSS), il cui rapporto di lavoro con l’Azienda ospedaliera San Carlo di Potenza supera i 36 mesi, non è stato fatto nulla. Per noi non è prevista nessuna proroga e non sono state ritirate le lettere di licenziamento. Praticamente dal primo dicembre prossimo siamo senza lavoro. Rivendichiamo gli stessi diritti e chiediamo che anche per noi vengano fatti tutti gli sforzi al fine di arrivare a una soluzione. Non è giusto che per noi che abbiamo lavorato per più di 36 mesi consecutivi al San Carlo ci sia il licenziamento in tronco. Fatto ancora più grave in quanto tra i licenziati c’è anche una donna in stato di Maternità post parto”. Per i lavoratori, “si tratta di una discriminazione ingiusta e lesiva dei diritti di ciascuno come abbiamo testimoniato già stamattina al Capo di Gabinetto della Prefettura di Potenza. Non accettiamo questo stato di cose. Annunciamo che metteremo in campo tutte le azioni possibili per tutelare i nostri diritti da lavoratori e da cittadini. Chiediamo attenzione alle istituzioni di ascoltarci e trovare una soluzione immediata”. In rappresentanza dei 43 lavoratori sono intervenuti Maria Giovanna Palladino, Angela Falivena, Teresa Violante, Mancuso, Pasquale Vaglio, Lucia Russo, Adriana Cillis, Salvatore Sabia, Vincenzo Pace e Rocco Galasso.