Basilicata protagonista alla dodicesima edizione del Challenge internazionale Euposia. Azienda vinicola lucana campione del mondo “Rosè da vitigni autoctoni”

Basilicata protagonista alla dodicesima edizione del Challenge internazionale Euposia organizzata ad Orvieto dalla rivista veronese The Italian Wine Journal di  Beppe Giuliano in collaborazione  con il Consorzio di Orvieto Doc.  Il titolo di “Campione del mondo Rosè da vitigni autoctoni” è stato infatti assegnato all’etichetta “Ego Sum” dell’azienda vinicola Dragone di Matera. Ad assegnare il prezioso riconoscimento allo spumante rosè metodo classico, dop, ottenuto da uve primitive autoctone, una giuria di 25 esperti guidati da Riccardo Cotarella, presidente mondiale degli enologi, col supporto di Severino Barzan, del Grand Jury Européen, e dell’enologo lucano Fabio Mecca. Due giornate intense, nel corso delle quali sono stati ben 150 i vini valutati dai giurati. Un risultato  che  testimonianza il  grande affetto con il quale si guarda all’emersione della spumantistica della Basilicata che  corona un percorso di qualità che ha visto la terra dei Sassi patrimonio Unesco impegnata nelle produzioni di vini  di  livello.  “ L’uva utilizzata è il Primitivo di Matera, coltivata ad un’altitudine di 265 metri  nella tenuta di Famiglia con una esy estensione di 80 ettari di cui 25 vitati, all’interno della proprietà vi è la ‘cripta’ nella quale si trova l’affresco di Adamo ed Eva –  spiegano i Dragone, produttori dello spumante vincitore –  con una forma di allevamento a guyot. Il vino ottenuto viene poi affinato in bottiglia per minimo 18 mesi”. Un amore, quello della famiglia Dragone per i vigneti, iniziato ben 137 anni fa. “ Dal 1882 abbiamo intrapreso  la strada della qualità per produrre vini che avessero un senso e che fossero un tributo ad uno splendido territorio – evidenziano i fratelli Dragone – un percorso disseminato di sogni, speranze, enormi difficoltà  logistiche, che ci ha portato ad il sud agganciare  i migliori territori vocati per la spumantistica di qualità, grazie anche all’opera di enologi intelligenti del calibro di Fabio  Mecca, profondo conoscitore ed erede della grande tradizione delle uve del Sud Italia”.  Un’occasione, quella delle imminenti festività natalizie, per brindare con delle “bollicine” lucane di indiscussa qualità. “ Bere bene di qualità con vini del Sud è ora possibile – commenta l’enologo Fabio Mecca-  senza dover ricorrere alle solite etichette della  nella GDO. Il vino così può  veramente diventare ambasciatore del nostro territorio”.   

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