Interessante e partecipata l’iniziativa che ha riguardato un seminario informativo sulle PAT (prodotti agroalimentari tradizionali) e più nel dettaglio della “Cornacchiola”, un tipo di oliva presente sul territorio di Vietri di Potenza “Città dell’Olio”. L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Vietri di Potenza, con la partecipazione di alcuni professionisti del settore. Durante l’iniziativa, nella sala convegni in viale Tracciolino, sono intervenuti Michele Catalano (Poc Alsia Pantano di Pignola), Ciro Nappi (appassionato di storia economica del territorio), Rocco Macellaro (agronomo ed esperto di certificazioni di qualità) e il sindaco Christian Giordano, a cui sono state affidate le conclusioni. “La speranza – è stato sottolineato durante l’iniziativa – è che questo importante risultato possa stimolare la diffusione della varietà Cornacchiola negli uliveti del territorio e, insieme, contribuire a far conoscere la bontà delle olive seccate realizzate secondo la ricetta vietrese”. L’elenco delle PAT (prodotti agricoli tradizionali) è stato istituito dal Ministero delle politiche agricole al fine di tutelare e valorizzare prodotti del territorio le cui tecniche di lavorazione sono attestate e condivise e rivelano particolarità consolidate e tramandate nel tempo. Dal primo gennaio 2020, anche l’Olio di Cornacchiola e le olive seccate della pianta, fanno parte di questo elenco. La resa in olio della Cornacchiola è elevata, e la sua raccolta è consigliata per gli inizi di novembre, onde prevenire danni dovuti ad attacchi da mosca e per mantenere elevate le caratteristiche qualitative degli oli. E’ un tipo di oliva resistente a stress abiotici, sensibile alla mosca e occhio di pavone, meno alla rogna. L’olio si presenta dalle caratteristiche compositive e sensoriali interessanti. L’iniziativa ha visto la partecipazione di tanti cittadini vietresi: tutte le famiglie del posto possiedono almeno qualche decina di piante di ulivo, visto che il Comune è insignito proprio dal titolo di “Città dell’Olio”, in particolare per l’eccellente qualità dell’olio che viene prodotto. Dal primo gennaio 2020, anche l’olio di Cornacchiola e le olive seccate della pianta, fanno parte dell’elenco stilato dal Ministero.
Claudio Buono