Omofobia, c’è solo una parola e una motivazione che ha potuto scatenare tanta violenza contro Giulia, si tratta di odio omofobico. È necessario dirlo, ammetterlo, perché solo chiamando le cose con il loro nome ci permette di riconoscerle e combatterle. A nome dell’associazione Agedo Potenza (genitori, parenti e amici di persone LGBT +) e mio personale come donna e madre, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e il nostro amore a Giulia, colpita al volto ma soprattutto colpita nella dignità di giovane donna libera e consapevole di sé. Il dolore e la rabbia ci lacerano ma non cadremo nella spirale di odio in cui è facile scivolare in simili circostanze. Noi non rispondiamo con l’odio perchè noi non siamo come chi ha aggredito Giulia, rispondiamo con la lotta ancora più dura, tenace e quotidiana. Rispondiamo con l’informazione, con l’educazione nelle scuole, in famiglia, per strada, ovunque. La città di Potenza ma la Basilicata tutta alzi la voce: un grido di dolore, di condanna dura e netta perchè Giulia e figlia, sorella, amica di tutte e tutti perché un atto così vile e di inaudita violenza è un fallimento per tutti. È un’offesa per chi quotidianamente promuove accoglienza amore e rispetto. Speriamo vivamente che la giustizia faccia il suo corso, intanto noi tutti facciamoci promotori dei valori così ben espressi nell’art. 3 della nostra Carta Costituzionale e speriamo che la politica nazionale si faccia carico di fare una legge contro l’omotransfobia e che, le istituzioni, e i
Antonella Giosa
Presidente Agedo Potenza
Nota della presidente Langone sul pestaggio ai danni di una giovane donna potentina, che ha denunciato l’aggressione subita lo scorso mercoledì da due ragazzini, a causa del proprio orientamento sessuale, sulla sua pagina personale del social network Facebook: “Un atto di violenza da condannare in modo assoluto –ha dichiarato la
dott.ssa Langone- che ci obbliga, ancora una volta, a interrogarci sul bisogno di psicologia che abita nella società e, in particolar modo, tra i più giovani. Un gesto che ha aperto un dibattito molto sentito e che ha fatto emergere la grande solidarietà non solo sul web, ma anche all’interno di una più fitta prossimità nel tessuto sociale. Il professionista psicologo è certamente figura di rilievo in azioni di prevenzione, le cui strategie è necessario mettere in campo, a partire dai luoghi deputati alla educazione degli individui; le scuole, soprattutto. Questo episodio, accaduto nella città capoluogo, è ulteriore testimonianza di quanto sia urgente operare, in modo coordinato con le istituzioni preposte, affinchè si possa finalmente rendere effettiva la Legge sulla Psicologia scolastica e portare nelle scuole, di ogni ordine e grado, uno psicologo, al fine di scongiurare anche tali casi”, ha concluso la dott.ssa Langone.
Ordine degli Psicologi della Basilicata