“Adesso a Potenza, lungo una strada percorsa ogni giorno da chissà quante automobili e persone. Dorme al freddo, dietro una fermata dell’autobus, su di un muretto. Abbiamo più e più volte offerto il nostro aiuto, dei vestiti puliti, dei pasti, una buona doccia ed un letto caldo… ma lui preferisce stare lì. A colpire è la solidarietà dei tanti, insieme alla sostanziale assenza di tutto il resto, di quanti dovrebbero, ma preferiscono non vedere, non sapere, non fare. Di quanti in definitiva sono artefici di un mondo sempre più egoista, mediocre ed ingiusto”.
È questo il post della Fondazione “Madre Teresa di Calcutta”, realtà nata nel 2008 dall’iniziativa di un gruppo di persone di estrazione cristiano cattolica che, impegnati già da tempo in opere di cooperazione e solidarietà, sentono come irrinunciabile la necessità di adoperarsi con il massimo impegno per portare aiuto e sostegno ai più deboli tra i deboli: i bambini. Una storia, nascosta dietro una foto sfocata, che parla di povertà e di emarginazione. Temi che sembrano sempre lontani e che invece sono “nascosti” anche negli angoli freddi e bui delle nostre città.
La mission della Fondazione, che gestisce la casa di accoglienza “Don Tonino Bello”, è quella di contribuire alla lotta contro la povertà, l’emarginazione e il sottosviluppo in comunione con gli altri senza pregiudizi e chiusure. “Cerchiamo di incontrare ogni giorno sulla nostra strada sempre più persone che condividano con noi ideali, tensioni e speranze, affinché i sogni di uguaglianza diventino realtà”, spiegano i responsabili.
Fonte: Ufficio Stampa Basilicata