“Adesso a Potenza, lungo una strada percorsa ogni giorno da chissà quante automobili e persone. Dorme al freddo, dietro una fermata dell’autobus, su di un muretto. Abbiamo più e più volte offerto il nostro aiuto, dei vestiti puliti, dei pasti, una buona doccia ed un letto caldo… ma lui preferisce stare lì. A colpire è la solidarietà dei tanti, insieme alla sostanziale assenza di tutto il resto, di quanti dovrebbero, ma preferiscono non vedere, non sapere, non fare. Di quanti in definitiva sono artefici di un mondo sempre più egoista, mediocre ed ingiusto”. E’ parte del testo di un articolo pubblicato lo scorso 26 gennaio su questo sito. Oggi apprendiamo che la vicenda che ha visto protagonista un giovane senza fissa dimora di origini del Senegal, poco più che ventenne, si è risolta alla meglio. Il tutto grazie all’impegno dei volontari e dei frati della Chiesa di Santa Maria del Sepolcro di Potenza. Adesso ha una sistemazione e non vivrà più al freddo, accolto dal calore e dalla disponibilità dei volontari, che lo hanno salvato da conseguenze ben più gravi viste le temperature di questi periodi. Una storia che si conclude a lieto fine grazie all’amore dimostrato dai volontari potentini. Già in precedenza il senegalese era stato soccorso dalla Polizia e sanitari del 118. Non ne aveva voluto sapere, anche perchè non era possibile ricorrere ad un trattamento sanitario obbligatorio, sia perchè non c’erano motivi e sia perchè il ragazzo è provvisto di regolare permesso di soggiorno. L’allarme era stato lanciato su Facebook dalla Fondazione “Madre Teresa di Calcutta”, realtà nata nel 2008 dall’iniziativa di un gruppo di persone di estrazione cristiano cattolica che, impegnati già da tempo in opere di cooperazione e solidarietà, sentono come irrinunciabile la necessità di adoperarsi con il massimo impegno per portare aiuto e sostegno ai più deboli tra i deboli: i bambini. Una storia, nascosta dietro una foto sfocata, che parla di povertà e di emarginazione. Temi che sembrano sempre lontani e che invece sono “nascosti” anche negli angoli freddi e bui delle nostre città.
redazione