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Sardine, il primo espulso è un lucano. “Ho protestato contro il leader nazionale e sono stato espulso”

E’ lucano il “primo espulso” dalle Sardine. Si tratta di Vincenzo Petrone, lucano che vive a Roma. E’ lui stesso a darne notizia. Ecco il racconto di quanto accaduto e denunciato a mezzo stampa da Petrone.

“Il sottoscritto è stato espulso dalle “Sardine Lucane” per aver protestato ieri contro il leader nazionale Mattia Santori, per non aver inserito la Basilicata nella delegazione ricevuta dai Ministri Provenzano e Boccia e per la scarsa democrazia interna nel movimento in cui i ruoli sono auto-elettivi e i temi lanciati sul mercato politico sono casuali e frutto di nessuna discussione interna (si veda l’appoggio al mantenimento dei vitalizi). Gli stessi temi lucani, dal petrolio allo spopolamento, sono stati finora del tutto sottovalutati dai ‘leader’ nazionali, ragione della mia protesta di ieri. Il Movimento, in cui ho creduto molto e che ha risvegliato in me dopo tanti anni la voglia di scendere in piazza e di tornare a fare politica attivamente, rischia, con espulsioni in 3 ore come questa, di finire negli stessi binari morti e pericolosi dei gruppi politici giustizialisti alla Salvini che proprio le Sardine dicono di voler combattere. Le sardine sono giovani e molto inesperte è vero, ma non possono avere la presunzione, a pochi mesi dalla nascita, di parlare a nome di tutti, di farsi ricevere dal Governo, di mettere temi non discussi sul tappeto, di espellere chi dissente da questi metodi, di non ascoltare le ragioni dell’avversario (altre e sono molte sardine come loro) e di preoccuparsi solo che il ‘nemico’ danneggi l’immagine a favore di telecamere del Movimento. Meno telecamere, meno comunicazione e meno protagonismi da leader autoeletti, farebbero bene a un Movimento che invece rischia un centralismo democratico da vecchio apparato partitico della Prima Repubblica dove i leader hanno like al posto delle tessere. Il Congresso di Scampia rischia così di diventare più che un luogo di discussione la Versailles dove sarà incoronato il Re Solo. Dopo Berlusconi e Grillo, un nuovo partito personale rischia di inquinare la politica italiana con personalismi e autoritarismi senza autorevolezze. In questi mesi di permanenza nelle sardine ho cercato in tutti i modi di far inserire soprattutto la questione del Petrolio in Basilicata nella comunicazione delle Sardine. Il 6 febbraio la Regione ha firmato un accordo con Total per soli 14 milioni di euro all’anno di royalties, una miseria in un bilancio di entrate regionali per 300 milioni di euro. Ho chiesto alle sardine lucane di fare qualcosa per questo tema, flash mob o azioni mediatiche, ma mi è stato sempre risposto di ‘attendere Scampia’ perché ‘non sappiamo cosa siamo’. Io credo invece che un Movimento di Sardine Lucane che non sappia se occuparsi o meno del Petrolio e dell’Ambiente come urgenza regionale sia un movimento molle utile solo a far da stampella elettorale al centro sinistra. Va benissimo. Ma non si vive solo contro Salvini”

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