Coronavirus. Il vademecum del Ministero della Salute: come proteggersi e cosa fare

A seguito del timore contagi da Coronavirus, diventa sempre più valido il vademecum diffuso dal Ministero della Salute per difendersi dal contagio e conoscere tutto quello che c’è da sapere sul Coronavirus. Il contagio è stato causato dalla trasmissione del virus da animale a uomo, non a caso l’epicentro dell’epidemia è un mercato della città cinese di Wuhan dove venivano venduti anche animali selvatici vivi. È stata inoltre dimostrata la trasmissione interumana del virus, anche al di fuori dalla Cina.

Il Sars-CoV-2, come altri coronavirus, si trasmette attraverso le goccioline del respiro della persona infetta, che possono essere trasmesse con la tosse o gli starnuti, oppure tramite contatto diretto personale, oppure toccandosi la bocca, il naso o gli occhi con mani contaminate. Per questo motivo, è importante evitare uno stretto contatto con le persone che hanno febbre, tossiscono o hanno altri sintomi respiratori. In termini pratici, è raccomandabile mantenersi ad una distanza di almeno un metro da persone che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre, e lavarsi frequentemente le mani con sapone o con una soluzione alcolica.

Coprire bocca e naso se si starnutisce o si tossisce e non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico. Si consiglia anche di pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol e di usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o si assistono persone malate. I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi. Va contattato il Numero Verde 1500 del Ministero della Salute se si ha febbre o tosse e si è tornati dalla Cina da meno di 14 giorni.

Questo virus può causare sintomi lievi, simil-influenzali, ma anche malattie gravi. Al momento il tasso di mortalità complessiva sarebbe di circa il 2,3%.

Perché vi sia un caso sospetto di Coronavirus il paziente deve presentare sintomi di tosse e/o mal di gola e/o difficoltà respiratorie e inoltre, nei 14 giorni precedenti all’insorgere dei sintomi, deve aver effettuato almeno una di queste attività: aver avuto contatti ravvicinati con un caso confermato o probabile COVID-19, aver viaggiato in aree dove vi sia la trasmissione del virus, aver visitato o aver lavorato in ambienti sanitari nei quali erano curati pazienti affetti da Sars-coV-2.

Se un paziente dovesse rientrare in tali condizioni, deve:

  • Contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500
  • Indossare una mascherina chirurgica se entra in contatto con altre persone
  • Utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.

I sintomi sono di tipo respiratorio: febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, affaticamento polmonare. Al momento non ci sono terapie specifiche: la malattia si cura come i casi di influenza. Nei casi più gravi ai pazienti viene praticato il supporto meccanico alla respirazione. Sulla base dei dati disponibili, l’Oms ha suggerito una terapia antivirale sperimentale, correntemente utilizzata anche allo Spallanzani, basata su due farmaci: il lopinavir/ritonavir, un antivirale utilizzato per la infezione da HIV e che mostra attività antivirale anche sui coronavirus, ed il remdesivir, un antivirale già utilizzato per la malattia da Virus Ebola. Non esiste un vaccino contro il Sars-Cov-2. L’ordinanza emanata dal ministro della Salute Roberto Speranza prevede l’obbligo di quarantena “fiduciaria” domiciliare per chi torna da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e “sorveglianza attiva” per chi è stato nelle aree a rischio, cioè nel paese asiatico, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie locali al proprio rientro in Italia. Tra i punti indicati c’è anche che “gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus”.

Fonte: www.ondanews.it

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