“Appstart Onlus” è un ente del Terzo Settore con sede a Potenza impegnato nella fornitura e realizzazione di servizi e di progetti socio-educativi per contrastare la povertà educativa. L’inclusione scolastica è al centro delle attività che la cooperativa dedicate ai minori, con particolare attenzione ai disturbi dell’apprendimento (DSA), e nel 2016 in seguito, all’incontro con Save the Children, realizza in qualità di implementing partner il progetto “Punto Luce di Potenza”, un centro educativo a bassa soglia aperto ai minori e alle famiglie del territorio. In questi mesi di emergenza a causa del Covid-19 e la conseguente chiusura delle scuole, i tutor e gli educatori di Appstart hanno provato fin da subito ad implementare soluzioni di didattica a distanza, attraverso piattaforme ben strutturate ed affidabili come GSuite for Education, le cui APP sono ampiamente diffuse e facilmente accessibili da qualunque device. I ragazzi infatti, seguono l’accompagnamento allo studio e le attività laboratoriali grazie ad applicazioni come Hangout Meet Meet, Drive e Classroom.
Tutto facile quindi? Niente affatto, la didattica a distanza on è semplice da organizzare, e tante scuole ancora oggi stanno lavorando per gestire problemi mai affrontati prima. Ad esempio quando si dice che i ragazzi di oggi sono “nativi digitali”, pensiamo subito a quanto siano bravi nell’utilizzare gli strumenti digitali, ma se osserviamo più da vicino le loro competenze in quest’ambito, scopriamo che sono sì bravi ad usare lo smartphone, spesso solo un numero ristretto di APP, ma hanno grandi lacune nell’uso del computer. Chi lavora con i ragazzi tutti i giorni lo sa ed è impegnato a colmare questo divario. Abbiamo chiesto a Nadia, una delle operatrici di Appstart che lavora nel Punto Luce, di raccontarci come lei ed anche i ragazzi stanno affrontando le difficoltà questo periodo.
“Creare un canale empatico attraverso uno schermo non è semplice. I ragazzi spesso si lasciano intimidire dalla webcam, mostrando diffidenza nei confronti di una attività da svolgere in video-chiamata”. “Ogni giorno noi operatori ci reinventano, per cercare attività coinvolgenti da proporre ai ragazzi tramite lo schermo e l’apprendimento basato su contenuti trasversali alle diverse discipline elementi su cui puntare. I laboratori di lettura, di scrittura e di creatività ci permettono di perseguire questo scopo”. E le risposte positive non sono tardate: “Ogni giorno riusciamo ad avvicinare un numero sempre più consistente di ragazzi, che così superano le barriere della timidezza, riconoscendo in questi canali di comunicazioni strumenti importanti per la didattica e l’apprendimento”.
Non è ancora chiaro quanto durerà questo periodo di sperimentazione e quali strumenti verranno acquisiti stabilmente nei percorsi didattici dei prossimi mesi per preservare la sicurezza sanitaria di adulti e minori, certamente si può affermare che la vicinanza, il lavoro in presenza che insegnanti, educatori e tutor svolgono resta un apporto indispensabile alla crescita dei ragazzi.