Nell’ambito del progetto “Persone non schiave”, in collaborazione con il ministero dell’Interno, dal 2003 a oggi il Cestrim, Centro Di Studi E Ricerche Sulle Realta’ Meridionali, ha ricevuto 1400 richieste di aiuto di donne vittime della tratta, dello sfruttamento sessuale e lavorativo. I dati sono stati illustrati oggi dal presidente del centro, don Marcello Cozzi, in un incontro con la stampa nella sala consiliare della Provincia di Potenza, alla presenza del prefetto Annunziato Varde’, del presidente della Provincia Rocco Guarino e delle forze dell’ordine. Solo nel 2009 le richieste di aiuto sono state 509: di queste, 168 sono state le telefonate al numero verde nazionale, 26 le persone accolte, 315 gli interventi dell’equipe impegnata su strada. Le richieste di aiuto sono pervenute sia da donne che da bambini, ma anche da uomini, prevalentemente originari della Nigeria, ma anche dall’est Europa e dall’Italia (22 nel 2019). Delle 26 persone accolte, 19 sono ragazze con 7 bambini; dal 2003 nel totale sono state 144.
CESTRIM: “PROBLEMA SPOSTATO DALLA STRADA ALLE CASE” – A Potenza nel 2019 sono state 38 le donne vittime di tratta incontrate su strada dall’equipe del Cestrim, Centro Di Studi e Ricerche sulle Realta’ Meridionali, nell’ambito del progetto “Persone non schiave”, in collaborazione con il ministero dell’Interno. La meta’ rispetto al 2018. “Cio’ non significa che ci sia stato un effetto delle ordinanze comunali che hanno vietato l’esercizio nei luoghi pubblici – ha precisato don Marcello, presidente del Cestrim – semplicemente il problema e’ stato spostato dalla strada nelle case. Anche nei tre mesi di lockdown – ha aggiunto – hanno continuato a lavorare in barba al distanziamento sociale. E se c’e’ domanda vuol dire che c’e’ l’offerta”. In generale, tra il Potentino, il Metapontino e il Vulture, il numero delle donne vittime dello sfruttamento sessuale e’ raddoppiato rispetto al 2018, passando da 43 a 82.
Fonte: Agenzia di Stampa Dire