Parlando del Recovery Fund la ministra per l’Innovazione, Paola Pisano, conferma il via libera della Commissione europea ai voucher previsti dal governo per sostenere le famiglie in situazioni economiche di difficoltà, affinché possano comprare un tablet o un pc, oppure in alternativa possano dotarsi di una connessione a Internet. A Bruxelles, spiega la ministra in un’intervista con il Corriere della Sera, è stata riconosciuta la “legittimità del regime di aiuto che permetterà alle famiglie con reddito Isee inferiore ai 20 mila euro di poter beneficiare, dopo l’estate, di un voucher fino a 500 euro: per accedere a servizi di connettività e disporre di un tablet o un personal computer”. In altre parole, i nuclei familiari che dispongono di un reddito inferiore a 20 mila euro avranno diritto a un bonus che potrà arrivare a un massimo di 500 euro e potrà essere usato per acquistare un computer o un tablet, ma anche per installare la connessione Internet. Questo arriverà dopo l’estate, quindi in concomitanza con la riapertura delle scuole. Durante il lockdown, nei mesi di didattica a distanza, era emerso quanto il divario digitale tra le famiglie portasse ad escludere molti alunni e studenti dalle lezioni online. “Questa è solo la prima fase delle misure di sostegno del Comitato banda ultra larga da me presieduto. Abbiamo deliberato un pacchetto che prevede complessivamente 1.150 milioni di euro di contributi a favore di imprese e famiglie”, aggiunge la ministra.
E ancora: “Il Paese ha davanti a sé una grande opportunità. Nel destinare all’Italia 209 miliardi di euro con il Recovery Fund, l’Unione Europea sta compiendo uno sforzo enorme. Lo fa per aiutarci a ridurre i danni economici della pandemia di Covid-19”. Secondo Pisano questa è “l’occasione decisiva per rendere meno vulnerabili le nostre strutture produttive , formative e di servizi rispetto a una competizione internazionale tuttora affrontata da noi con ancora troppi strumenti, procedure e infrastrutture inadatti al 2020”.
Fonte: Fanpage.it
Angela
Scusate,, le poveri badante sono dimenticati di tutti, quando si parla del contributo tutti alzando la voce, ma per aiutare anche badante quiesti buonus non si parla mai,,,, sono badante che hanno stato chiusi in casa con le anziani durante covid 19, e non hanno avuto un contratto che erano tutti chiusi il patronato, magari una è di 15 anni in Italia, è quiela momento ha trovato un posto di lavoro, e non è riuscito a fare un contratto,,,, io mi chiedo c’è un po’ di coscienza anche per noi? Che stiamo tutti umani,,,,, grazie mille. Cordiali saluti.
Alberto cuscela
Ma smettetela con questi ISEE fasulli. Mettete all’opera la guardia di finanza!
farid
chi sito per fare la domande grazie