56 anni fa, il 31 agosto del 1964, l’alluvione che sconvolse Vietri di Potenza, seminando morte, panico e disperazione, oltre che distruzione. Una data che illumina e non di poco le menti degli anziani vietresi e dei nati nel precedente decennio, che ben ricordano la furia di acqua e fango che provocò anche due morti: uno morì colpito da un lampo, l’altro travolto dalla furia del fiume. Era un lunedì, in un pomeriggio di fine estate. Quando un violento nubifragio si abbatté sulle campagne vietresi, calando dalla parte alta, dalla Rotonda, una valanga di acqua, terra, pietre e massi distrusse strutture, vigneti, ortaggi, oliveti nelle zone di San Vito, San Giovanni, Braide, Carito e Pantone. A perdere la vita Carmine Papariello, di 66 anni, e Antonio Pascaretta, di 75. Il primo provò a sfuggire alla furia della valanga cercando di mantenersi su un pagliaio, ma venne travolto. Il secondo folgorato nella sua casa di campagna, da un fulmine, mentre era con i familiari. Quel giorno, raccontano gli anziani vietresi, i morti furono piantonati dai Carabinieri di Vietri, rimossi in ritardo a causa de tardo intervento dell’Autorità Giudiziaria. Fatto che creò non poche polemiche tra la popolazione. A causa dell’alluvione, la SS 94, ora SP, restò bloccata. Nella serata del lunedì giunse a Vietri il vice Prefetto Maddalena insieme al vice Questore. L’alluvione portò alla decisione, da parte delle autorità provinciali, di sospendere il pagamento di imposte e contributi da parte dei vietresi. Di seguito alcune foto scattate il 31 agosto del 1964, gentilmente concesse dalle famiglie Papa-De Biase.
Claudio Buono