Rischiare di farsi male, seriamente, per salire a bordo del bus che li porta a lavoro. E’ questa, in sintesi, la problematica che riguarda una ventina di operai di Savoia di Lucania, Satriano di Lucania, Sant’Angelo Le Fratte e Brienza, che lavorano alla FCA di Melfi. La problematica. I lavoratori per andare allo stabilimento di Melfi si ritrovano nell’area dello svincolo di Satriano di Lucania, sulla Strada Statale 95 Tito-Brienza. Parcheggiano in prossimità dei semafori per attendere poi il passaggio del bus. Ma per salire a bordo del mezzo, sono costretti a scavalcare il guardrail, attraversare la strada e raggiungere un’area di sosta, dove il bus ferma. Metri pericolosi, da fare anche sotto acqua e neve senza alcuna pensilina, e in un’area non destinata alla fermata dei bus, ma un’area di sosta. Eppure sulla strada passano auto a velocità sostenuta e mezzi pesanti. Chi passa sul tratto sa bene che si tratta di un tratto a scorrimento veloce, particolarmente quando il semaforo è verde, in direzione nord e sud. Operai che raggiungono l’area alle 4 di mattina, alle ore 12 e alle ore 20, in base al turno che devono fare. I lavoratori segnalano di aver segnalato da tempo la vicenda a chi di competenza, ma a quanto pare – ad oggi – nessuno si è preoccupato. “Da anni dobbiamo raggiungere la piazzola di sosta con tutti i rischi del caso”. Eppure, a poche decine di metri da dove il bus ferma, c’è un piazzale, che potrebbe essere utilizzato per questa fermata. Non arbitrariamente dall’autista, ma a seguito di una riorganizzazione del servizio, che appare necessario ed urgente. Oppure bisogna attendere che succeda qualcosa di ben più grave? (Per non parlare poi dei pullman pieni ai tempi del Covid..)
Claudio Buono