Pur prendendo atto degli sforzi delle direzioni aziendali delle principali Aziende Sanitarie e Ospedaliere, FP CGIL, CISL FP e UIL FPL non possono fare a meno di segnalare una situazione che va aggravandosi di giorno in giorno, con un pressing sempre più forte sui reparti d’emergenza. Il carico di lavoro del 118 e dei PSA è impressionante; le chiamate sono continue, ma le ambulanze
Le assunzioni effettuate, purtroppo, non risultano assolutamente sufficienti rispetto alle reali necessità organizzative. L’epidemia ha messo a nudo la frammentazione della sanità regionale tra medicina territoriale (medici di base, assistenza domiciliare e ambulatori) e strutture ospedaliere. Anzi, per dirla tutta, la scarsa integrazione Ospedale e Territorio si è rivelata il punto debole della politica sanitaria. I medici di base, immaginiamo con poche protezioni e direttive, non hanno assistito i pazienti, limitandosi all’assistenza a distanza, con il risultato, che gli stessi pazienti, si sono riversati nei pronto soccorso ospedalieri, attraverso il 118. Se a questo si aggiunge l’umore dei lavoratori che è sotto i piedi per un alto numero di contagi tra il personale sanitario, per gli incentivi Covid non retribuiti e per i turni di lavoro massacranti, allora è evidente che qualcosa non ha funzionato.
FP CGIL, CISL FP e UIL FPL chiedono quindi alle Aziende Sanitarie di Potenza e Matera di mettere in atto misure volte alla sicurezza di tutti i lavoratori e di tutti gli utenti della sanità regionale, in questa fase emergenziale.
comunicato stampa