Nel corso dei servizi di controllo del territorio disposti dal Questore di Potenza Antonino Pietro Romeo, personale della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Volante, nel transitare in Viale dell’Unicef a Potenza, notava un gruppo di circa quattro persone che si strattonavano violentemente e vicendevolmente. Alla vista degli operatori di Polizia, due dei presenti si davano precipitosamente alla fuga; gli altri due, di cui uno a torso nudo e sporco di sangue, venivano prontamente bloccati. I due fermati, di origine marocchina, si presentavano palesemente ostili e non collaborativi, non solo rifiutando di fornire qualsivoglia informazione circa la loro identità e quanto accaduto, ma anche cominciando ad inveire, in italiano, contro l’equipaggio della Volante
Condotti in Questura, uno dei due fermati letteralmente incontenibile ed incurante della presenza degli operatori di polizia, dapprima tentava di fuggire e, non riuscendoci, di aggredire i presenti. Il secondo, in un primo momento calmatosi, ricominciava improvvisamente ad inveire ed a minacciare gli operatori emulando quanto appena fatto dal connazionale e tentando anch’egli di scagliarsi contro gli stessi. Dopo averlo immobilizzato si richiedeva nuovamente l’intervento di personale sanitario. Divincolatosi, dopo aver nuovamente tentato di aggredire gli operatori, con una testata mandava in frantumi il vetro divisorio della sala d’aspetto della Questura senza, fortunatamente, riportare lesioni. Inoltre, accompagnato in bagno, con un calcio danneggiava la tavoletta del water, tentando nuovamente di aggredire uno degli agenti. Il personale sanitario nel frattempo intervenuto, era costretto a somministrargli un sedativo per calmarlo e solo quando, si presentava pressoché sedato, entrambi i due cittadini marocchini venivano accompagnati presso l’ospedale San Carlo.
In considerazione del comportamento particolarmente violento, aggressivo ed astioso tenuto dai due soggetti, per tutta la durata dell’intervento in via dell’Unicef e nei locali della Questura di Potenza, tenuto, peraltro, conto delle gravi minacce profferite, nonché dei ripetuti tentativi di aggressione subiti e non concretizzatisi solamente grazie alla presenza di oltre dieci poliziotti – i quali peraltro solamente con grande fatica riuscivano a bloccarli – entrambi venivano tratti in arresto per i reati di resistenza, minaccia, violenza, ingiuria e danneggiamento aggravato di beni pubblici. Successivamente, si procedeva alla traduzione di entrambi presso la locale Casa Circondariale.