“A pagare e a morire c’è sempre tempo”, il libro del prof. avv. Donato Santoro recensito dal dott. Giuseppe Giannini
Redazione
Melandro News ospita la recensione del libro “A pagare e a morire c’è sempre tempo” (autore Donato Santoro), curata dal dott. Giuseppe Giannini
Il nuovo libro del professore avvocato Donato Santoro ha un titolo ironico, forse perchè si vuole evidenziare, in ossequio al famoso proverbio, che ci sono altre priorità nella esistenza di ognuno, o forse perchè non è sempre la volontà che sta dietro i ritardi nei pagamenti, ma un insieme di errori ed omissioni nei procedimenti. Il tema affrontato è quello dell’illecito amministrativo, e in particolare la L.689/1981. Tre prefazioni ci introducono alla trattazione del libro, e sono quelle del Cons. Giorgio Poscia, magistrato di Cassazione presso la Corte d’Appello di Roma, dell’avv. Angelo Maria Esposito, che è anche Giudice Onorario presso il Tribunale di Potenza, e del consigliere del COA ed avvocato Francesco Potenza. I tre sottolineano come il lavoro del Santoro possa costituire un vero e proprio compendio di diritto amministrativo ed un utile strumento pratico-operativo per gli studiosi del diritto. La prima parte del libro si occupa dell’illecito amministrativo: quella violazione di un dovere giuridico a cui l’ordinamento ricollega come sanzione il versamento di una somma di denaro. I principi che regolano la materia sono: innanzitutto il principio di legalità (la previsione normativa); la capacità di intendere e di volere nel momento in cui è stato commesso il fatto (il dolo o almeno la colpa); la personalità dell’obbligazione; le cause di giustificazione; il concorso e la solidarietà; la continuazione; la specialità. L’accertamento della violazione amministrativa, disciplinato dall’art.13 della L. 689/1981, è compito degli organi amministrativi e degli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, i quali per individuare il responsabile e raccogliere le prove debbono seguire un iter predeterminato, la cui inosservanza, quanto agli organi competenti, alle procedure e al rispetto dei tempi, da luogo a vizi, che a loro volta rendono nulle ed inefficaci le misure adottate. In particolare, è il codice della strada, così come novellato agli artt. 200 e 201, l’oggetto delle numerose contestazioni, su cui più volte si è pronunciata la Cassazione, anche per fare chiarezza sulle sentenze di alcuni giudici di pace che apparivano contraddittorie.
In caso di infrazione al codice della strada occorre redigere verbale contenente le dichiarazioni del trasgressore, descrivere il fatto ed ogni elemento indispensabile ad identificare l’autore e la vettura. La contestazione deve essere immediata, a meno che non vi siano validi e giustificati motivi. La notificazione avviene mediante consegna di copia del verbale o mediante invio di raccomandata ad opera dei soggetti autorizzati. Una volta contestata la violazione il trasgressore ha sessanta giorni per effettuare la conciliazione amministrativa oppure proporre ricorso al Prefetto, o in alternativa al Giudice di pace. Tutti gli elementi formali e sostanziali relativi alla contestazione ma anche alla sua opposizione sono affrontati in maniera dettagliata, specificando il contenuto del ricorso, la decisione di accoglimento o di rigetto del Prefetto (nella forma dell’ordinanza motivata), la fase istruttoria volta a raccogliere le prove. L’atto finale di questo procedimento amministrativo è l’ordinanza-ingiunzione. Come detto, in alternativa al ricorso al Prefetto, il trasgressore può proporre ricorso al Giudice di pace competente per territorio, inammissibile se il primo è stato già proposto, salvo la possibilità di impugnare successivamente l’ordinanza-ingiunzione. L’opposizione presentata con ricorso non sospende l’esecuzione del provvedimento, salvo il giudice disponga diversamente La parte centrale del libro riguarda tutte le irregolarità procedurali: i vizi formali del verbale; la nullità della cartella esattoriale; la nullità delle pronunce del Prefetto; l’illegittimità del fermo amministrativo. I vizi formali del verbale portano alla sua nullità e si hanno quando questo è incompleto (manca il nominativo dell’agente che ha contestato l’infrazione, mancano gli elementi di riscontro dell’infrazione, non si specifica la norma violata, l’indicazione del tempo entro cui presentare ricorso) o se la motivazione è contraddittoria o manca la sottoscrizione. La cartella esattoriale è nulla se notificata ad indirizzo sbagliato o ancora in caso di eccesso di potere e violazione di legge per omesse comunicazioni. Il provvedimento prefettizio è nullo per sviamento di potere, eccesso di delega e violazione di legge, difetto di motivazioni. Il fermo amministrativo è illegittimo quando non è preceduto da intimazione di pagamento o se è possibile riscuotere con altri mezzi o quando l’autovettura è l’unico mezzo a disposizione necessario per l’attività lavorativa. Il testo comprende anche un formulario per i ricorsi avverso i verbali contro i provvedimenti della prefettura, sospensione della patente, cartella esattoriale e fermo amministrativo. Infine vengono esaminate le varie questioni affrontate dalla Giurisprudenza. Illustrando tutte queste fattispecie l’avvocato Donato Santoro ci mette a disposizione un vero e proprio vademecum, utile ad affrontare le storture giuridiche, gli eccessi di potere e le violazioni di legge da parte della P.A, e soprattutto indispensabile per approntare una eventuale strategia difensiva.