Abbiamo aperto relativizzando il problema con la battuta sulla comparazione tra l’invisibile puzza e l’invisibile popolo che vive attorno al COVA. Ma gli ultimi due messaggi più tecnici degli altri ci dicono che in fondo i nostri dubbi sulla funzionalità dell’impianto di proprietà Eni non sono poi così infondati anzi iniziano ad essere percepiti pure da chi ci lavora in quell’impianto.
L’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri denuncia ancora una volta questi problemi di puzza proprio in una giornata particolare ed importante per la regione Basilicata. Infatti, si inizia a discutere in Commissione Ambiente della legge sugli odori, cosa che può solo farci piacere a patto però che sia partecipata e condivisa anche con la popolazione come è giusto che sia, soprattutto con questa parte della popolazione lucana che è vessata da venti anni da emissione odorigene che derivano dalla lavorazione del greggio. Noi vogliamo essere ascoltati e sostenuti dalla Regione, dall’Arpab e da qualunque istituzione deve occuparsi della salvaguardia dei nostri territori e della nostra salute perché solo così riusciremo a credere che il cambio di passo annunciato ormai da tempo sia reale. Perché la legge può e deve limitare le emissioni odorigene del COVA che giorno dopo giorno accompagnano la nostra esistenza e rendono sempre più spesso irrespirabile l’aria della nostra meravigliosa Val d’Agri.
Osservatorio Popolare della Val d’Agri