Sono stati tanti i furbetti in Basilicata che hanno ‘provato’ ad accedere ad un contributo da parte della Regione Basilicata, nell’ambito dell’avviso pubblico denominato “Contributo alle famiglie lucane con minori in obbligo scolastico per l’acquisto di beni e dispositivi informatici”. Soldi per le famiglie per l’acquisto di beni e dispositivi informatici, tablet e computer in molti dei casi. Poco più di 1.000 famiglie lucane hanno presentato domanda per avere il contributo -come ‘scovato’ dalla testata d’informazione lucana ‘Cronache Lucane’– pur sapendo di non averne diritto. Ed hanno ricevuto la ‘non ammissibilità’. Per motivazioni -a tratti- davvero inverosimili. Così come cita proprio il titolo dell’avviso pubblico, quest’ultimo era rivolto alle famiglie con all’interno “del proprio nucleo familiare un minore a carico di età compresa tra i 6 e i 16 anni iscritto a una scuola di ogni ordine e grado della Regione Basilicata, ivi compresi minori di 5 anni iscritti alla classe prima della scuola primaria”.
Ieri, a seguito di un intenso lavoro di controllo e valutazione, la Regione Basilicata ha pubblicato gli esiti. E viene davvero da ridere in molte motivazioni. Infatti, sono tantissime le istanze non ammesse per la seguente motivazione: “assenza di minore in età da obbligo scolastico”. Vale a dire che molte famiglie che hanno fatto richiesta del bonus, senza avere nel nucleo familiare un minore iscritto a scuola. Numerose sono anche le istanze non ammesse per “assenza di documento d’identità allegato” o perchè alcuni documenti “non sono stati firmati digitalmente”. In altri casi, istanze addirittura non firmate e documenti d’identità a metà. C’è chi addirittura ha ricevuto come ‘diniego’ del contributo diverse motivazioni, ad esempio “ha presentato la domanda senza documento d’identità e senza alcun figlio iscritto alla scuola dell’obbligo”. In altri casi, documenti d’identità illeggibili così come i codici fiscali dei minori. Altri, con l’Isee superiore alla soglia prevista.
Per dovere di cronaca, l’avviso pubblico è stato comunque un successo. Circa 3500 istanze ammesse a finanziamento, 650 circa ricevibili e ammesse con riserve e poco più di 1.000 non ammesse, per i motivi appena descritti. La giunta regionale, a fine 2020, ha impegnato la somma di circa 3,8 milioni di euro, in emergenza, proprio per favorire la digitalizzazione. Ma in molti hanno provato a fare i furbetti. Ci hanno provato. Ma è andata male.
Claudio Buono