Sono stati tanti i furbetti in Basilicata che hanno ‘provato’ ad accedere ad un contributo da parte della Regione Basilicata, nell’ambito dell’avviso pubblico denominato “Contributo alle famiglie
Ieri, a seguito di un intenso lavoro di controllo e valutazione, la Regione Basilicata ha pubblicato gli esiti. E viene davvero da ridere in molte motivazioni. Infatti, sono tantissime le istanze non ammesse per la seguente motivazione: “assenza di minore in età da obbligo scolastico”. Vale a dire che molte famiglie che hanno fatto richiesta del bonus, senza avere nel nucleo familiare un minore iscritto a scuola. Numerose sono anche le istanze non ammesse per “assenza di documento d’identità allegato” o perchè alcuni documenti “non sono stati firmati digitalmente”. In altri casi, istanze addirittura non firmate e documenti d’identità a metà. C’è chi addirittura ha ricevuto come ‘diniego’ del contributo diverse motivazioni, ad esempio “ha presentato la domanda senza documento d’identità e senza alcun figlio iscritto alla scuola dell’obbligo”. In altri casi, documenti d’identità illeggibili così come i codici fiscali dei minori. Altri, con l’Isee superiore alla soglia prevista.
Per dovere di cronaca, l’avviso pubblico è stato comunque un successo. Circa 3500 istanze ammesse a finanziamento, 650 circa ricevibili e ammesse con riserve e poco più di 1.000 non ammesse, per i motivi appena descritti. La giunta regionale, a fine 2020, ha impegnato la somma di circa 3,8 milioni di euro, in emergenza, proprio per favorire la digitalizzazione. Ma in molti hanno provato a fare i furbetti. Ci hanno provato. Ma è andata male.
Claudio Buono