Alle 4.23 di venerdì mattina 19 febbraio, all’interno della ambulanza Alfa 1 di Senise parcheggiata sotto casa, è venuto alla luce il piccolo Nelson, terzogenito di una coppia di cittadini di origini nigeriane. L’equipe del 118, formata dal dottor Loris Roberto Cirigliano, dall’infermiera Teresa Sisinni e dall’autista soccorritore Antonio Donato, è arrivata in via Persiani Aquilante a Senise perché una donna aveva le contrazioni. I soccorsi erano stati allertati dal marito. La signora è stata subito messa in ambulanza ma non c’era più tempo, perché la dilatazione era completa e le contrazioni inferiori ad un minuto. «La capacità degli operatori – ci ha detto il dottor Serafino Rizzo, direttore facente funzioni del Dipartimento Emergenza Urgenza – dimostra l’attenzione che stiamo rivolgendo rispetto ad una preparazione specifica delle nostre professionalità, considerata anche la nuova mappatura di rete delle ostetricie; il 118 è chiamato a intervenire in questi eventi. Soprattutto con i pazienti extracomunitari che hanno una logica di gravidanza diversa rispetto alla nostra e la vivono, spesso, fino alla fine senza fare controlli e sono casi, questi, che possono succedere e bisogna farsi trovare pronti».
Il piccolo, di oltre 3 chili, è nato nel volgere di pochissimo tempo, dopodiché, mamma e figlio sono stati portati all’ospedale di Policoro. Dunque, una gran bella notizia che si offre a diverse chiavi lettura: chiaramente, il primo riferimento va rivolto alla prontezza ed efficienza del personale sanitario in servizio presso il 118, sottolineate, giustamente, dal direttore dell’Emergenza Urgenza; cui bisogna aggiungere anche il discorso relativo alla capacità di accoglienza che, con tutte le difficoltà ed esigenze che comporta, nella nostra Regione viene sempre considerata come un valore importante. Una bella storia di cui andare fieri, che si spera possa fungere anche da stimolo nella ricerca del miglioramento continuo per accrescere gli standard qualitativi dei servizi offerti agli immigrati, non solo a livello sanitario.
Fonte: Il Quotidiano del Sud